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Grecia: il Parlamento di Atene sceglie il futuro presidente

Questa sera la prima delle tre votazioni. Necessarie 200 preferenze ai primi due turni, 180 al terzo. La coalizione al governo lavora per creare una base di consenso attorno al proprio candidato, Stavros Dimas, in vista del 29 dicembre, data in cui si terrà la terza votazione.

Stavros Dimas - Xinhua
Stavros Dimas - Xinhua
17 dicembre 2014 | 12.18
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Si terrà questa sera ad Atene la prima delle tre votazioni in parlamento per l'elezione del nuovo capo dello stato greco, un voto annunciato a sorpresa dall'esecutivo ellenico l'8 dicembre scorso. Originariamente, il voto era stato fissato per febbraio.

Il governo conta sul fatto che il proprio candidato, Stavros Dimas, possa raccogliere i voti di almeno 161 dei 300 parlamentari, meno dei 200 richiesti ai primi due turni ma sufficienti a costituire una base sulla quale costruire un consenso più ampio in vista del voto finale, in programma per il 29 dicembre, quando sarà richiesta una maggioranza di 180 voti.

Le votazioni inizieranno intorno alle 19: Dimas dovrebbe ricevere l'appoggio di tutti i 155 deputati di Nuova Democrazia e del Pasok. Ai voti dei deputati della coalizione si sommeranno i voti dei parlamentari indipendenti, Katerina Markou, Spyros Lykoudis, Grigoris Psarianos, Christos Aidonis, Giorgos Davris e Panayiotis Melas per un totale di 161 preferenze.

Fonti citate dalla stampa greca parlano della possibilità che i voti favorevoli a Dimas salgano a 167 già in occasione della prima votazione. Greci Indipendenti e Sinistra Democratica (Dimar) hanno adottato una linea ufficiale che prevede di non votare per Dimas.

Intervenendo da Bruxelles, il leader di Pasok, Evangelos Venizelos, ha sottolineato l'importanza della stabilità politica per il paese. "L'incertezza sulla direzione strategica del paese provoca ripercussioni negative per l'economia", ha affermato. "Non consentirò...che le conquiste fatte dal paese e i sacrifici del popolo greco vadano sprecati", ha aggiunto l'esponente politico citato da 'Ekhatimerini'.

Nel campo di Syriza si evita di fare pronostici sul numero di consensi che il candidato del governo riuscirà a raccogliere: secondo alcuni esponenti del partito tuttavia, l'esecutivo ha altri sostenitori potenziali che non si riveleranno apertamente fino alla vigilia della seconda o terza votazione nelle prossime settimane. Ma il portavoce del movimento Syriza, Panos Skourletis, è andato oltre ed ha accusato il governo di avere un piano che prevede di "esercitare pressioni, ricattare e terrorizzare la società greca al fine di trovare i 180 voti".

Il voto in Grecia preoccupa la comunità internazionale perché nel caso in cui i parlamentari non riuscissero a mettersi d'accordo sul futuro presidente, lo scioglimento dell'assemblea si rivelerebbe inevitabile e quindi i greci sarebbero chiamati alle urne per le politiche. Con il rischio che l'elettorato sia tentato di scegliere un partito di rottura rispetto alle richieste provenienti da Bruxelles e ai sacrifici imposti ai greci.

Il capo dello stato uscente, Karolos Papoulias, era stato eletto nel 2005 con 279 voti, poi rieletto nel 2010 con 266 voti.

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