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Usa: Obama a Selma, il lavoro contro il razzismo non è concluso

Il presidente degli Stati Uniti ha preso la parola a Selma, dal ponte Edmund Pettus sul quale, il 7 marzo di 50 anni fa, si consumò la famigerata 'Bloody Sunday', quando centinaia di manifestanti per i diritti civili furono attaccati con violenza dalla polizia. Nel giorno della ricorrenza un poliziotto ha ucciso un 19enne afroamericano nel Wisconsin

Barack Obama alla marcia sul ponte Edmund Pettus  (Foto AFP/Saul Loeb) - AFP
Barack Obama alla marcia sul ponte Edmund Pettus (Foto AFP/Saul Loeb) - AFP
07 marzo 2015 | 21.22
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"Il lavoro non è concluso". Così Barack Obama, da Selma, in Alabama, ha voluto ricordare quanto ancora ci sia da fare in America per superare le ingiustizie e le divisioni razziali e affermare in pieno i diritti civili per tutti i cittadini. Il presidente, presentato da John Lewis, uno degli attivisti dell'epoca e poi divenuto una figura di rilievo del Congresso Usa, ha preso la parola dal ponte Edmund Pettus sul quale, il 7 marzo di 50 anni fa, si consumò la famigerata 'Bloody Sunday', quando centinaia di manifestanti per i diritti civili furono attaccati con violenza dalla polizia. I cambiamenti innescati da quella marcia portarono all'approvazione della legge che assegnava il diritto di voto ai cittadini afroamericani negli stati del sud.

Obama, accompagnato dalla moglie Michelle, dall'ex presidente George Bush con la moglie Laura, ha comunque riconosciuto i grandi cambiamenti avvenuti da allora nella società americana. Non sarebbe corretto dire che "in America le divisioni razziali sono innate", ha detto. Eppure, ha proseguito , sarebbe un errore anche "suggerire che il razzismo è ormai bandito" o che il lavoro che portò gli attivisti per i diritti civili dell'epoca a Selma "è completato". Per Obama, la storia razziale della nazione "ancora getta su di noi la sua lunga ombra". Per questo, ha proseguito il presidente, "sappiamo che la marcia non è ancora conclusa, la corsa non è ancora vinta".

Inevitabile, nel discorso di Obama, il riferimento ai fatti di Ferguson e agli altri episodi di violenza della polizia nei confronti di afroamericani che hanno riempito le cronache recenti. Il rapporto del Dipartimento della Giustizia su quanto avvenuto a Ferguson, ha detto Obama, "evoca il tipo di abusi e di mancanza di rispetto per i cittadini che fece nascere il Movimento per i diritti civili". Ma, ha aggiunto il presidente, "io rifiuto l'idea che nulla è cambiato. Quanto è accaduto a Ferguson potrebbe non essere un fatto isolato, ma non è più endemico o sancito dalla legge e dai costumi; e prima del Movimento per i diritti civili sicuramente lo era".

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