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Spagna: bimbo di 8 anni chiuso in valigia per entrare a Ceuta

Abou, di origine ivoriana, era stato rinchiuso in un trolley, trascinato da una ragazza di 19 anni, con la speranza di entrare nell'enclave spagnola di Ceuta e riunirsi al padre (Foto)

(foto Iberpress)
(foto Iberpress)
08 maggio 2015 | 17.35
LETTURA: 2 minuti

Era chiuso in un trolley, con la speranza di poter varcare, senza essere intercettato dalla polizia, il confine tra il Marocco e l'enclave spagnola di Ceuta. Abou era in uno "stato terribile": così hanno trovato il bambino di otto anni originario della Costa d'Avorio gli agenti della Guardia Civile spagnola che hanno aperto il bagaglio, trainato da una ragazza di 19 anni (Foto).

Il viaggio di Abu era stato organizzato da suo padre, che voleva riunirsi a lui, scrive il quotidiano spagnolo El Pais, dopo che nel 2013 era emigrato dalla Costa d'Avorio a Gran Canaria, isola dell'arcipelago spagnolo di fronte alla costa atlantica del Marocco. L'uomo era tornato nel paese di origine per prendere Abu e organizzare la sua trasferta, pagando per il trasporto la ragazza, che con il bambino non ha nessun legame di parentela. La polizia ha fermato anche lui al confine, che ha tentato di varcare un'ora e mezza dopo la ragazza e suo figlio, che ora si trova in custodia dalle autorità di Ceuta.

Insieme a Melilla, Cauta è un'enclave spagnola nel territorio del Marocco, lungo la costa mediterranea del Paese. Madrid considera queste zone come territorio spagnolo e ne sorveglia i confini. Anche se, dal canto suo, Rabat reclama su quelle terre la sua giurisdizione. Nonostante la recinzione di sei metri di altezza che corre lungo i loro confini, Ceuta e Melilla sono aree di passaggio per i migranti africani che cercano di raggiungere l'Europa.

Secondo i dati di Human Rights Watch, nel 2013 sono state 4300 le persone che hanno tentato di introdursi illegalmente a Ceuta e Melilla, contro le 2804 dell'anno prima.

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