L'Esm, lo European Stability Mechanism o Meccanismo europeo di stabilità, è il fondo permanente di salvataggio della zona euro, studiato per garantire la stabilità all'interno dell'eurozona e per sostenere con aiuti finanziari i Paesi in difficoltà, purché questi rispettino alcuni requisiti rigorosi. Ed è il fondo a cui oggi il governo greco ha chiesto di attivare un programma di sostegno triennale, il terzo in cinque anni per la Grecia.
L'Esm è stato lanciato nel 2012 come successore dell'Efsf, il Fondo europeo di stabilità finanziaria, un veicolo di salvataggio temporaneo creato nel 2010 proprio per soccorrere la Grecia sull'orlo del fallimento. L'Esm è dotato di capitali disponibili per 705 miliardi di euro, forniti dai 19 Stati dell'area euro. Germania, Francia e Italia sono i maggiori contribuenti, con oltre 100 miliardi di euro ciascuno. Il fondo può prestare fino a 500 miliardi di euro, una potenza di fuoco maggiore rispetto al predecessore Efsf, che si fermava a 440 miliardi di prestiti erogabili.
Finora l'Esm è stato utilizzato per fornire aiuti alla Spagna e a Cipro, mentre i precedenti programmi di assistenza a Grecia, Irlanda e Portogallo sono stati condotti dall'Efsf. Tutti i programmi Efsf avviati per rispondere alla crisi del debito sono terminati: nel caso di Irlanda e Portogallo sono stati conclusi con successo, mentre quello della Grecia è scaduto lo scorso 30 giugno, senza che Atene e i creditori riuscissero ad accordarsi sulle riforme economiche necessarie per l'erogazione dell'ultima tranche di aiuti da 7,2 miliardi.