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Iraq, premier: "Il 2016 sarà l'anno della vittoria finale contro l'Is"

Iraq, premier:
28 dicembre 2015 | 08.42
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Il 2016 sarà l'anno della "vittoria finale" contro i jihadisti dell'Is. Ne è certo il premier iracheno Haider al-Abadi. "Se il 2015 - ha detto, commentando in diretta tv la riconquista di Ramadi da parte dell'esercito iracheno - è stato un anno di liberazione, il 2016 sarà l'anno della grande vittoria finale, con la fine della presenza del Daesh in Iraq e Mesopotamia". "Libereremo Mosul - ha aggiunto - e questo sarà il colpo decisivo e finale per il Daesh".

A Ramadi, che in precedenza era stata data per "completamente liberata", si registrano "sacche di resistenza" nel 30% del territorio. Lo ha annunciato il generale Ismail al-Mahlawi, impegnato nelle operazioni a Ramadi, citato dal 'New York Times'. La bandiera dell'Iraq è stata issata sulla sede del governo locale.

Secondo il generale, se da gran parte della città, compresi i suoi quartieri ed edifici strategici, i jihadisti dell'Is sono stati cacciati, in alcuni sobborghi si continua a combattere. Si tratta in particolare di Sajariya e Sufiya, a est del centro cittadino, e di Albu Ghanim, nel nord. Queste località erano cadute sotto il controllo dell'Is lo scorso aprile, prima dell'avanzata verso il centro di Ramadi.

Ramadi si presenta come una città fantasma. Un video dell'agenzia curda Rudaw mostra il capoluogo del governatorato di al-Anbar, un tempo abitato da quasi 500.000 persone, completamente distrutto e deserto. Lungo le strade si vedono solo macerie. Sui pochi muri rimasti in piedi, porte e finestre sono distrutte o assenti. I militari si aggirano per le vie, a piedi o sui blindati, senza incontrare anima viva.

La telecamera mostra il cadavere di un miliziano, poi alcune apparecchiature tecnologiche, forse appartenenti ai jihadisti, all'interno di una stanza fatiscente. Per il resto, nessun segno di vita. Le immagini sembrano confermare che gli abitanti avessero abbandonato la città da tempo.

Nelle ultime inquadrature del video, un soldato scala un cumulo di macerie con un fucile in mano e si guarda intorno, forse sorpreso da tanta desolazione. Poi un blindato avanza lungo quella che doveva essere una via commerciale, dove restano solo scheletri di edifici e poche serrande divelte e distrutte.

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