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Tunisia, attacco dei miliziani al confine con la Libia: oltre 50 morti

Forze speciali tunisine in azione (Afp) - AFP
Forze speciali tunisine in azione (Afp) - AFP
07 marzo 2016 | 16.01
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Continua a salire il bilancio dell'attacco e degli scontri a Ben Guerdane, località tunisina vicino al confine con la Libia. In un comunicato congiunto i ministeri di Interno e Difesa danno notizia dell'uccisione di 35 uomini armati e confermano l'arresto di altri sette. La stessa nota, secondo quanto riportato dalla radio Shems Fm, precisa che 18 persone - tra forze di sicurezza e civili - sono morte negli scontri. Secondo i media tunisini fra le vittime civili c'è una bambina di 12 anni.

Nella zona di Ben Guerdane, dove è stato imposto il coprifuoco dalle 19 alle 5, è tuttora in corso una vasta operazione per catturare alcuni sospetti che sarebbero riusciti a fuggire dopo l'attacco di questa mattina all'alba. Le forze di sicurezza hanno bloccato tutte le strade che portano a Ben Guerdane. Nella zona sono state dispiegate pattuglie congiunte di militari e poliziotti.

Stamani sono stati chiusi i valichi di Ras Jedir e Dehiba-Wazen con la Libia, così come è stato imposto il divieto di accesso all'isola di Djerba. Il ministero dell'Interno ha chiesto agli abitanti di Ben Guerdane di rimanere in casa e agli operatori dei media di non recarsi nella zona. Il presidente Beji Caid Essebsi ha incontrato il premier Habib Essid per discutere della situazione a Ben Guerdane dopo la riunione d'emergenza convocata dal primo ministro con i ministri di Interno e Difesa.

Mercoledì scorso Ben Guerdane era stata teatro di violenti scontri tra forze di sicurezza e presunti jihadisti. Nel Paese, insanguinato nel 2015 da una serie di attentati alcuni dei quali rivendicati dall'Is, è in vigore lo stato d'emergenza dall'attacco di novembre contro la Guardia presidenziale, costato la vita a 12 persone.

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