In audizione mercoledì la responsabile newsroom della Bbc, Mary Hockaday. Ma se Bbc deve essere, avverte il presidente della commissione, "che lo sia sotto tutti gli aspetti e non solo per alcuni. Se si cerca Mary Hockaday sul sito della Bbc, si trova tutto quello che la riguarda, dai suoi compensi agli eventuali regali ricevuti"
La commissione di Vigilanza Rai porta in audizione il 'modello' del dg di viale Mazzini Luigi Gubitosi. In videoconferenza nella Sala del Mappamondo di Montecitorio, infatti, mercoledì sarà audita Mary Hockaday, responsabile della newsroom della Bbc. "Gubitosi ha parlato di modello Bbc per la riforma della Rai, da questo nasce l'idea dell'audizione di Hockaday, che ha accettato senza problemi", spiega all'Adnkronos il presidente della Vigilanza, Roberto Fico.
"Per anticiparci le abbiamo già inviato alcune domande. Le abbiamo chiesto attraverso quali fasi la Bbc è arrivata a una sola newsroom, che rapporti ci sono tra la newsroom e le singole testate e se queste hanno mantenuto la propria caratterizzazione", racconta l'esponente del M5S, sottolineando che "serve una forte identità di ogni singola testata, anche se spesso le notizie principali sono trattate nello stesso modo dai diversi Tg della Rai. Non ci possono essere più repliche tra una testata e l'altra, perché questo è indice di spreco - ribadisce Fico - ma vanno invece ridisegnate delle differenze reali tra le varie testate. Serve una ristrutturazione identitaria, anche ascoltando i giornalisti delle reti", sottolinea il presidente della Vigilanza, ricordando che la commissione da lui presieduta "è andata per la prima volta nella sua storia ad ascoltare anche i singoli comitati di redazione".
Ma se modello Bbc deve essere, avverte Fico, "che lo sia sotto tutti gli aspetti e non solo per alcuni. Se si cerca Mary Hockaday sul sito della Bbc, si trova tutto quello che la riguarda, dai suoi compensi agli eventuali regali ricevuti. Questo è indice di trasparenza, importantissimo per le figure apicali che gestiscono l'informazione di un Paese. Addirittura più che per un ministro".
Fico ricorda che "come commissione di Vigilanza chiediamo trasparenza in Rai da giugno 2013, e lo abbiamo anche inserito nel contratto di servizio, frutto di un lavoro coscienzioso e innovativo. Ma la Rai e il ministero dell'Economia si rifiutano di firmarlo, non curandosi di fatto del lavoro del Parlamento", sottolinea l'esponente del M5S. Che rivendica di avere organizzato l'audizione di mercoledì "a costo zero per i contribuenti. Tutta la commissione - ribadisce - è stata estremamente attenta ai costi: abbiamo sempre utilizzato le strutture parlamentari, senza mai rivolgerci all'esterno per tutte le iniziative fatte, che sono state moltissime. E dei 30mila euro di budget annui che ha la Vigilanza, ne abbiamo spesi solo 300. Senza rinunciare per questo alla produttività".
Tornando alla riforma della Rai, Fico promette: "Prima di natale chiuderemo tutte le audizioni e dall'8 gennaio cominceremo la votazione dell'atto di indirizzo, il cui relatore è Pino Pisicchio (Gruppo Misto), in modo che Cda e dg di Viale Mazzini possano avere al più presto il parere della commissione e del parlamento sulla riforma".
Fico commenta anche i dati sulla raccolta pubblicitaria diffusi da Rai Pubblicità che parlano di una crescita a novembre del 7,5% su tutti i mezzi e dell'8% sulla tv. "I dati di un mese non sono sufficienti - dice - servirebbe il trend di un anno almeno. La pubblicità Rai è calata da oltre 1 miliardo a circa 600 milioni, una perdita non certo attribuibile a Gubitosi. Ma se parliamo del modello Bbc, la tv britannica non raccoglie certo pubblicità ma incassa solo il canone. In questo senso - evidenzia - sono stato il primo a dire che il provvedimento del governo che sottrae 150 milioni di versamento del canone alla Rai (che si aggiunge al mancato versamento del 5% pari a 85 milioni previsto nella Legge di Stabilità, ndr) era scellerato, perché ha dato via alla privatizzazione di Rai Way, una società sana, un asset strategico pubblico passato per il 30% ai privati. Abbiamo perso pezzi di patrimonio importante che erano ancora nelle mani pubbliche", conclude Fico ricordando che con questa operazione Viale Mazzini ha incassato 250 milioni di euro.
