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Roma: card. Vallini, una 'Lettera alla Città' per la sua rinascita

Il cardinale Agostino Vallini
Il cardinale Agostino Vallini
05 novembre 2015 | 20.23
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"Siamo davvero all'altezza della nostra città di Roma?". Con questa domanda si apre la 'Lettera alla Città' del cardinale Agostino Vallini, vicario di Papa Francesco per la diocesi di Roma, declamata in forma ufficiale nel palazzo del Laterano, sede del Vicariato di Roma, alla presenza fra gli altri del commissario di Roma Capitale Francesco Tronca e del prefetto di Roma Franco Gabrielli.

"Desideriamo con tutto il cuore contribuire alla rinascita della nostra città, per un motivo semplice - spiega il porporato - la città è la nostra casa comune: è in questo spazio che noi sviluppiamo e condividiamo la nostra umanità e fraternità. Lo facciamo - conclude il cardinale Vallini - con speranza ed entusiasmo, fiduciosi nel cambiamento auspicato da tutti, per costruire una città più giusta e più solidale".

"La nostra città vive un momento di transizione e di crisi", continua il porporato che lamenta: "La corruzione, l’impoverimento urbanistico e ambientale, la crisi economica hanno investito pesantemente lo spazio fisico, l’identità collettiva e la coesione sociale. Aumentano le povertà, non solo materiali, che alimentano nuovi e profondi squilibri". Inoltre, "la sfiducia nelle istituzioni civili e la perdita del senso di appartenenza sociale producono stili di vita sempre più individualistici. Ne conseguono forti tensioni sociali, in particolare di fronte alla sfida dell’immigrazione".

L’assetto urbanistico, oggi ulteriormente polverizzato, non ha aiutato l’integrazione. Il centro storico si sta progressivamente svuotando di abitanti residenti e si trasforma in centro della politica e in distretto turistico. Roma sta diventando la sua periferia", sottolinea il cardinale Vallini ricordando che "il 23% della popolazione vive oggi al di fuori del Grande Raccordo Anulare e in queste aree l’incremento degli abitanti negli ultimi 10 anni è stato del 26%".

"La complessità dei problemi che una metropoli come Roma . continua Vallini - deve affrontare richiede una classe dirigente competente e dedita al bene comune". "Oggi si tende troppo spesso ad accomunare tutti i rappresentanti delle istituzioni in una condanna generalizzata e senza appello - stigmatizza il porporato - Noi non vogliamo farlo: non dimentichiamo esempi di eccellente dedizione istituzionale e non puntiamo il dito su presunte responsabilità individuali. Però - aggiunge - non si può negare che una delle cause dell’attuale situazione di crisi debba essere individuata anche nella debolezza di parte della classe dirigente".

Infatti, lamenta il cardinale Vallini, "troppo spesso persone di valore non hanno la forza di esprimere la propria vocazione al servizio del bene comune e di incidere beneficamente sulla società, mentre altri per brama di potere e desiderio smodato di arricchimento occupano posti nella direzione e gestione delle istituzioni senza le doti, la motivazione e la competenza necessarie per promuovere programmi e politiche di equità sociale a favore di tutti i cittadini".

E ancora: "Rimotivare anzitutto i credenti all'impegno politico, come servizio verso la società ed esercizio supemo della carità sociale". Il porporato ritiene che "si debba avviare con coraggio il 'cantiere' per costruire adeguati cammini di formazione pre-politica aperti a tutti, particolarmente alle migliori energie giovanili, portatrici di nuove idee e prospettive di speranza". Per il cardinale Vallini, "è urgente riattivare le politiche dal basso, quelle sussidiarie, che permettono ai cittadini di ritrovarsi ed elaborare soluzioni condivise intorno a temi e a problemi concreti del loro territorio".

"Non abbiamo alcuna smania di protagonismo o di visibilità politica - precisa Vallini - e ci accompagna solo la lucida consapevolezza di non poterci estraniare dalla vita degli uomini". E anche il Giubileo straordinario della misericordia, oramai alle porte, segnala "un tempo in cui rimettere in ordine tutte le relazioni umane e imprimere nuovo slancio e passione alla rigenerazione della vita sociale".

"Roma ha urgente bisogno di un 'supplemento di anima' per essere all'altezza della sua vocazione e delle nostre attese di speranza". Il cardinale Agostino Vallini, vicario di Papa Francesco per la diocesi di Roma, lo chiede a conclusione della sua 'Lettera alla Città', illustrata al palazzo del Laterano, sede del Vicariato, alla presenza del commissario di Roma Capitale Francesco Tronca e del prefetto di Roma Franco Gabrielli. "La Chiesa - assicura il porporato - vuole fermarsi, inginocchiarsi e offrire il proprio aiuto davanti alle sofferenze degli uomini".

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