"Io al momento non ho elementi per dire che il procuratore di Catania abbia commesso illeciti disciplinari. Il pm ha fatto una valutazione di carattere politico come tutti i cittadini è titolato a farlo, Alfano la condivide. Discuteremo in futuro su come mai in questi anni Alfano non ha avuto contezza di questa evoluzione del fenomeno e del ruolo delle Ong''. Lo ha detto il Guardasigilli, Andrea Orlando, ai microfoni di Radio radicale.
"Alfano - ha insistito Orlando - ha più elementi di me, perché ha fatto il ministro degli Interni. Se dice che il procuratore di Catania ha ragione, e cioè che effettivamente le Ong collaborano con gli scafisti, la domanda che sorge spontanea è questa: Alfano non se ne è accorto quando era ministro degli Interni?".
LA REPLICA - "Non cercavo la polemica col collega Orlando e mi sorprende la sua dichiarazione. Ho difeso il procuratore. Ho fatto la dichiarazione che avrebbe dovuto fare il Guardasigilli Orlando se non fosse assente da via Arenula" ha replicato il ministro degli Esteri Alfano "Evidentemente il Guardasigilli, ormai, è in campagna elettorale permanente - ha aggiunto - ed è assente da via Arenula. Dunque, non ricorda che un ministro dell'Interno non parla delle inchieste dei magistrati. Spero che quando tornerà in funzione come Guardasigilli, tutto riaffiori alla sua memoria".
"Io, nel merito, sono stato un ministro dell'Interno corretto e non ho parlato pubblicamente delle inchieste dei magistrati di Catania, se non per congratularmi con loro. Faccio notare, infine, ad Orlando che io non ho commentato un'inchiesta ma ho difeso un magistrato dalle accuse da lui ricevute per avere espresso la propria opinione. Forse avrebbe dovuto farlo il ministro della Giustizia".