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Dall'omnicanalità al riordino del gioco fisico e online, dalla tutela dei giocatori alle nuove tecnologie, la due giorni di Roma ha fatto il punto sul futuro del settore

Italian Gaming Expo: come sarà il nuovo mercato del gioco pubblico

Italian Gaming Expo: come sarà il nuovo mercato del gioco pubblico
20 aprile 2024 | 11.29
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Mercato del gioco e delle scommesse protagonista nella prima edizione dell’Italian Gaming Expo. A Roma, panel e conferenze hanno ospitato i maggiori esponenti del settore. Dalle istituzioni agli operatori passando per le associazioni, l’industria è stata analizzata a 360 gradi.

Uno sguardo sul presente e il futuro del gioco pubblico in Italia, dagli aspetti normativi a quelli economici, con un occhio anche alle nuove tendenze guidate dall’intelligenza artificiale. Nella giornata inaugurale a dare il via ai lavori è stato Mario Lollobrigida, direttore dei giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: “Come ADM siamo in prima linea per quanto riguarda la legalità, la sicurezza e la protezione dei consumatori. Il modello italiano è un punto di riferimento per molti Paesi. Il settore del gioco pubblico è in un delicato momento di transizione e quindi necessita della massima trasparenza”.

La voce della politica è stata affidata all’onorevole di Fratelli d’Italia Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera: “Nel settore del gioco pubblico è importante trovare il giusto equilibrio tra tutela e libertà degli utenti e gli interessi di imprenditori e Stato. Nel riordino prevediamo una prima apertura alla pubblicità responsabile. Stiamo lavorando su alcune ipotesi di carattere fiscale a vantaggio degli enti locali, tenendo in grande considerazione anche la questione della tutela della salute dei cittadini”.

Insieme a lui, anche Ettore Rosato di Azione: “Il gioco è un comparto importante sia sotto l’aspetto erariale e livello occupazionale sia per la legalità e la tutela della salute. Se guardiamo al futuro della filiera bisogna dare molta attenzione alle nuove tecnologie. Credo che le riforme del gioco tradizionale e quello online debbano necessariamente andare di pari passo”.

Il convegno di apertura ‘Il futuro sostenibile del gaming’ ha poi aperto le discussioni. Presente Gennaro Schettino, Chief of External Relations & Communication di Lottomatica. “Il riordino si basa su tre pilastri principali: la tutela della legalità, quella del consumatore e del gettito erariale. Il mercato necessita di stabilità delle regole, strada già intrapresa con il riordino del gioco online e che speriamo arrivi presto anche per quello fisico. Stiamo parlando di un settore che coinvolge circa 20 milioni di italiani”, le sue parole.

Insieme a lui sul palco anche il Direttore degli Affari Istituzionali di Sisal, Giovanni Emilio Maggi, che ha dichiarato: “La riforma del gioco era molto attesa. I 7 milioni di costo delle concessioni online vanno visti in prospettiva, anche considerando il grande aumento dei volumi del gioco online. Uno dei temi per recuperare il gap con gli altri paesi è la tutela dei consumatori, ovvero cercare di prevenire i disturbi da gioco piuttosto che intervenire in seguito”.

Nel corso della stessa tavola rotonda, l’intervento anche di Michele Sessa, Direttore degli Affari Istituzionali di Snaitech: “I pilastri su cui si fonderà il futuro di questo settore sono: la regolazione, la sostenibilità, la tecnologia e responsabilità sociale. La riforma ha posto le basi per il nuovo mercato del gioco, l’industria ha bisogno di regole chiare e di una stabilità fiscale. Auspichiamo che ci sia una revisione della normativa attuale anche in merito alla pubblicità”.

All’Italian Gaming Expo di Roma protagoniste anche le istituzioni e le associazioni di settore. Sempre nella prima giornata, il presidente EGP-Fipe, Emmanuele Cangianelli, ha parlato durante il panel “Per un gioco davvero sicuro: la scienza comportamentale”. Questo il suo monito: “Dopo anni di incertezza politica c’è la sensazione che ci sia una inversione di tendenza e che possa arrivare una riforma anche per il retail, dove, nonostante la crescita del gioco online, passa la gran parte dei giocatori. C’è ancora molto da fare e le questioni spinose da risolvere sono tante”.

Al suo fianco sul palco Elisabetta Poso, direttore Ufficio Apparecchi da Intrattenimento di ADM: “ADM nel suo ruolo di regolatore ha come priorità la prevenzione e il contrasto al gioco patologico. Al di là delle restrizioni normative, l’approccio verso il gioco deve avvenire sempre in maniera responsabile. La legge delega ci ha dato lo spunto per nuove modalità per usufruire del gioco. E sono importanti anche le caratteristiche dei nuovi apparecchi che potranno aiutare a prevenire comportamenti sbagliati”.

Di particolare interesse, è stato anche il panel “Come continuare a generare valore e garantire un vantaggio competitivo nel settore?”, al quale ha partecipato Marco Castaldo , CEO di Microgame: ““In Italia c’è una tendenza di spostamento di valore dal retail all’online. È un fenomeno che è stato accelerato dalla pandemia, ma era in corso da tempo. Ora, con il nuovo bando, si sta andando verso una concentrazione degli operatori di gioco online poiché il costo della concessione ridurrà inevitabilmente la platea degli operatori – ha commentato - Nel nuovo mercato dell’online è sempre più importante l’innovazione per la tutela degli utenti e un’offerta di gioco personalizzata”.

Protagonista anche il panel “Trasformare la diversificazione in vantaggio: multicanalità e omnicanalità nel gaming online”. Tra gli speaker Marco Bedendo, direttore generale di Microgame: “Non mi sorprende che le scommesse siano il prodotto più omnicanale, ma invece c’è ancora molto da fare per quanto riguarda i casinò games, la cui proposta tra retail e online è molto differente”, ha detto.

“L’omnicanalità è un tema al centro dello sviluppo di molte aziende con l’obiettivo di far vivere al giocatore del fisico anche l’esperienza dell’online”, ha invece dichiarato Alessandro Fiumara, ceo GBO (Lottomatica Group). “Bisogna fare in modo che le due esperienze siano il più simili possibile. E’ importante anche facilitare il passaggio da fisico a digitale”.

“Dopo tanti anni di attesa, finalmente il riordino del gioco pubblico è entrato nella testa della politica. Al centro, in questo momento, c’è la questione territoriale che richiede tempi più lunghi. E’ tempo di mettere ordine alle norme, distanze e orari ad esempio, affrontando il problema consapevolmente”. E’ quanto ha dichiarato invece Geronimo Cardia, presidente di ACADI, durante il suo intervento alla Tavola Rotonda “La questione territoriale: alla ricerca di un equilibrio sostenibile. Sul disturbo da gioco d’azzardo ci vuole una visione globale e non settoriale”.

Nel corso dello stesso panel, il presidente del centro studi di Astro, Armando Iaccarino, ha dichiarato: “Interventi efficaci sono possibili solo dopo una approfondita analisi della domanda di gioco, non solo dell’offerta. Tutti abbiamo interessa ad eliminare i rischi, ma attaccando l’offerta non si trova la soluzione. Guai a non capire che l’efficacia degli interventi si ottiene attraverso un’analisi approfondita della domanda”.

Domenico Faggiani dell’Anci ha invece detto: “C’è una grande attenzione da parte degli amministratori locali sul tema della tutela del cittadino. Il mondo del gioco non va criminalizzato perché è un settore legale e che dà lavoro. Sono necessarie regole certe per il futuro del settore e per facilitare il compito degli enti locali, in un contesto di omogeneità sul territorio”.

Per l’Assessore del Comune di Napoli, Pier Paolo Baretta: “Il modello Campania può essere utile per trovare un equilibrio tra la legislazione nazionale e l’applicazione sul territorio. L’errore principale di questi anni è l’aver pensato che fosse possibile per gli enti locali legiferare senza avere un quadro normativo generale. È positivo che il Governo stia provando a fare il riordino, anche se avrei preferito che online e fisico fossero trattati e riordinati nello stesso momento”.

Anche la politica presente sul palco, nella persona del senatore di Fratelli d’Italia, Fausto Orsomarso: “Il Governo e il Parlamento si sono spesi per il riordino del gioco e che arriverà ad essere un Testo Unico. C’era l’esigenza di anticipare il gioco online, mentre il gioco fisico deve risolvere le questioni ancora presenti nella Conferenza Stato-Regioni. La politica deve superare il pregiudizio verso il settore”.

“Nel 2023 il 13% dei controlli nel settore dei giochi ha dato luogo a criticità. A breve introdurremo nuovi applicativi con l’intelligenza artificiale che ci aiuterà nell’attività quotidiana”. È quanto ha detto il Direttore dell’Ufficio Controllo Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Luca Turchi, durante il panel “The regulatory audit: gli obiettivi della regolamentazione del Gaming e come vengono raggiunti”.

Il Chief Policy Officer di Playtech, Francesco Rodano, è stato invece ospite della tavola rotonda “Dal gioco responsabile al gioco sostenibile – Evoluzione verso un approccio integrato al giocatore”. Queste le sue parole: “L’intelligenza artificiale è uno strumento che potrebbe fare la differenza anche nell’ambito del gioco responsabile. Mi auguro che l’industria, oltre ad avere esempi positivi singoli, cominci a lavorare con una strategia globale e inizi a condividere i risultati in questo ambito e le best practices utilizzate, per poter raggiungere dei risultati concreti”.

Tra i vari temi affrontanti nel corso dell’Italian Gaming Expo, anche quello della liquidità condivisa. Giuseppe Volpe, Managing partner Cuiprodest, ha dichiarato in proposito: “abbiamo avviato delle iniziative per spiegare alle Istituzioni cosa fosse la liquidità internazionale nel poker: vuol dire far uscire i nostri giocatori dal recinto nazionale e consentire loro di giocare anche con gli stranieri, rivitalizzando un gioco bellissimo ma che si era avviato su di un binario morto. Siamo riusciti a destare interesse da parte delle Istituzioni, tecnici e Governo”.

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