51 i lungometraggi nella selezione ufficiale, di cui 24 prime mondiali, provenienti da 21 Paesi
“Un festival che vuole essere Festa, tra virgolette e anche nella realtà dei fatti”. Così il direttore artistico Marco Muller presenta il nono Festival Internazionale del Film di Roma, in programma dal 16 al 25 ottobre.
A snocciolare i dati dell’edizione è Lamberto Mancini, direttore generale: budget per la Fondazione Cinema per Roma di 8,6 milioni di euro, il festival costerà circa 6 milioni, coperto per 3 dagli sponsor per 4,7 dai soci più il Ministero; 38 le aziende sponsor, 5 in più del 2013; il mercato che vede un + 25% di partecipanti internazionali.
Per Lidia Ravera, assessore regionale alla Cultura, con i premi assegnati dal pubblico “botteghino e festival andranno a coincidere”, mentre per l’omologa al Comune Giovanna Marinelli “torna con forza l’idea della Festa”. Sottoscrive Müller, che in questo senso parla di “sterzata”, di “festival uno e quintuplo”.
51 i lungometraggi nella selezione ufficiale, di cui 24 prime mondiali, provenienti da 21 Paesi: ad aprire e chiudere il festival saranno le commedie 'Soap Opera' di Alessandro Genovesi e 'Andiamo a quel paese' di Ficarra & Picone. Nella sezione 'Cinema d’oggi', tra gli altri, 'Angels of Revolution' di Aleksej Fedorchenko (Marc’Aurelio del Futuro), gli italiani 'Biagio' di Pasquale Scimeca, 'La foresta di ghiaccio' di Claudio Noce e 'I milionari' di Alessandro Piva, nonché 'Os maias' di Joao Botelho e 'Tome Out of Mind' di Oren Moverman, con Richard Gere.
In 'Gala' troviamo 'Black and White', con Kevin Costner, 'Eden' di Mia Hasen-Love, 'Escobar' con Benicio Del Toro, 'Gone Girl' di David Fincher, 'As the Gods Will' di Takashi Miike (Maverick Director Award), la serie tv di Steven Soderbergh 'The Knick', con Clive Owen, 'Phoenix' di Christian Petzold, 'Trash' di Stephen Daldry e 'Tre tocchi' di Marco Risi.
In 'Mondo Genere' spiccano 'Nightcrawler' con Jake Gyllenhaal, 'Tusk' di Kevin Smith e 'Stonehearts Asylum' di Brad Anderson, mentre a 'Prospettive Italia' parteciperanno 'Fino a qui tutto bene' di Roan Johnson e, tra gli 'Eventi', 'Jia Zhangke, un gars de Fenyang' dedicato al regista cinese da Walter Salles (Marc’Aurelio alla carriera) e 'A Most Wanted Man' di Anton Corbijn.
Se a Tomas Milian andrà il Marc’Aurelio Acting Award, il Premio Taodue (giuria presieduta da Jonathan Nossiter) riconoscerà la migliore opera prima e per la prima volta a Roma verrà attribuito The Signis Award – Fondazione Ente dello Spettacolo , tutti gli altri riconoscimenti verranno assegnati a furor di popolo, ovvero sarà il pubblico a decidere il vincitore di ogni sezione.
Tra i protagonisti di Masterclass e incontri, Park Chan-wook, Asia Argento (mostra più libro), Kevin Costner e Wim Wenders, mentre la retrospettiva 'Danze macabre. Il cinema gotico italiano', con focus su Mario Bava, vedrà la partecipazione di Joe Dante.
Fuori programma in conferenza stampa, viceversa, la contestazione di Stefano Calvagna, accompagnato da un gruppetto di sostenitori, al grido: “Tutto il resto è noia…”: il regista ha interrotto Muller, reo di non aver selezionato il suo 'Non escluso il ritorno', sullo scomparso Franco Califano. Gelida la replica del direttore: “Capite che i film non selezionati si possono esprimere anche così”.