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L'opera, la Sicilia e la sartoria: in mostra l'universo Dolce&Gabbana

'Dal cuore alle mani' è la prima esposizione di Stefano Gabbana e Domenico Dolce e sarà aperta al pubblico dal 7 aprile al 31 luglio prossimi a Palazzo Reale, a Milano.

Una delle sale espositive di 'Dal cuore alle mani -  Dolce&Gabbana'
Una delle sale espositive di 'Dal cuore alle mani - Dolce&Gabbana'
05 aprile 2024 | 15.39
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E' come entrare in una Wunderkammer dalla quale non si vorrebbe più uscire, fatta di abiti immaginifici e creazioni strabilianti che colpiscono al cuore, in un crescendo di emozioni che dalla prima all'ultima sala ti prende e non ti lascia più. Come quando si mette piede nella quinta sala di Palazzo Reale, una vera sartoria dove lavora dal vivo una schiera di artigiani e artigiane che dà corpo e forma all'universo di Domenico Dolce e Stefano Gabbana. E' il fulcro della mostra 'Dal Cuore alle Mani: Dolce&Gabbana', che dal 7 aprile al 31 luglio racconta al mondo l'incredibile storia dei due creativi italiani. Un'esposizione curata da Florence Müller, che non è solo moda ma che intreccia, anche e soprattutto, la magia dell'opera, del cinema e delle arti visive, con uno sguardo particolare sulla Sicilia, da sempre intrinsecamente legata alle creazioni degli stilisti.

"Inizialmente la mostra doveva essere inaugurata nel 2020. Poi c’è stata la pandemia e abbiamo dovuto rimandare tutto ma n on ci siamo dati per vinti perché è sempre stato il nostro sogno - raccontano Domenico Dolce e Stefano Gabbana -. In questi anni abbiamo avuto modo di rivedere il progetto ci siamo chiesti se ci rappresentasse davvero, se il nostro messaggio arrivasse dritto al cuore. Solo una cosa non è mai stata messa in discussione: la prima tappa doveva essere a Palazzo Reale, gioiello di Milano e del mondo. Non volevamo che fosse la classica mostra di moda, piena di abiti appoggiati su manichini senza anima. L’abito vive attraverso la persona, attraverso il suo modo di essere, il suo istinto. Abbiamo una relazione più complessa con l’abito: non lo vediamo solo come un pezzo di stoffa, ma come vero e proprio mezzo di espressione di sé".

Il racconto prende avvio dagli spazi esterni di Palazzo Reale con una serie di opere d’arte digitale realizzate da rinomati visual artist della scena contemporanea, che hanno fornito la loro interpretazione delle creazioni di Dolce&Gabbana. Tra questi Felice Limosani, Obvious Art, Alberto Maria Colombo, Quayola, Vittorio Bonapace e Catelloo. Il percorso prosegue poi al piano nobile di Palazzo Reale con una sequenza di dieci sale che esplorano le tematiche fondanti l’essenza della casa di moda, a partire da uno spazio interamente dedicato al fatto a mano. Ad accogliere i visitatori i dipinti ispirati al Grand Tour delle collezioni Alta Moda di Dolce&Gabbana firmati da Anh Duong. La seconda sala è dedicata all’arte della lavorazione del vetro veneziano. L’allestimento si snoda tra specchi e lampadari di alta caratura artigianale, creazioni pensate per riflettere i minuziosi dettagli di ricami e cristalli che arricchiscono gli abiti presentati al loro fianco.

La terza sala è un tributo a 'Il Gattopardo', riferimento costante nella visione di Dolce&Gabbana. Gli ambienti della versione cinematografica di Luchino Visconti del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa sono rievocati a Palazzo Reale con un setting immersivo che riproduce la famosa scena del ballo. Al tema della devozione è dedicata la quarta sala, che si presenta avvolta in un’atmosfera barocca: sotto l’egida del cuore sacro, lo spazio presenta un contemporaneo sancta sanctorum, uno scrigno che custodisce una selezione di creazioni di alta moda e alta gioielleria che alternano il fascino del nero Sicilia all’opulenza dell’oro.

"Stiamo vivendo un momento speciale - dice Florence Müller -. Si tratta della prima grande mostra di due couturier italiani basati in Italia, a Milano, che si sono ispirati a tante grandi città italiane, che presentano le collezioni nei luoghi più iconici del Paese e che rimandano in modo spettacolare alle fonti di ispirazione delle sfilate. Due designer che sono i fondatori della maison e che sono ancora al timone della loro casa di moda. Stiamo affrontando qualcosa di unico e spero che il modo in cui mostra è stata creata faccia percepire questa unicità e questa grande visione sulla creazione e la forte tradizione italiana. Il cuore della mostra è la moda, la couture, l'alta sartoria e l'alta gioielleria e tutti i pezzi vengono dagli archivi della casa. Oggi viene data l’opportunità di vedere gli abiti da vicino e apprezzarli in tutta la loro raffinatezza. Questo è un privilegio".

Il percorso prosegue con un focus sull’architettura, disciplina cui Domenico Dolce e Stefano Gabbana frequentemente attingono. L’installazione immersiva presentata nella sala esprime questa connessione ricorrendo al videomapping in dialogo con le opere d’arte rinascimentali che adornano la selezione di abiti posta al centro della sala. La ricchezza della tradizione artigianale siciliana rivive nella settima sala grazie a una speciale installazione decorata a mano da maestri pittori della maiolica e del carretto siciliano e arricchita dalla video- documentazione del loro lavoro in corso d’opera. Qui si stagliano alcune delle creazioni Dolce&Gabbana alta moda che trasfigurano il simbolo popolare del carretto siciliano in arte da indossare.

L’esplorazione della tradizione artistica siciliana prosegue nell’ottava sala con l’omaggio a Giacomo Serpotta, maestro del periodo barocco che dedica il proprio talento alla lavorazione dello stucco. Qui è esposta una selezione di abiti della collezione alta moda 'Stucchi', che si fonde con lo spazio circostante in una grande sinfonia visiva. La nona sala riflette la dimensione del mito, dell’opulenza e del sogno: da un lato, le divinità greche che si materializzano sotto forma di abiti eterei provenienti dalla collezione alta moda presentata nella Valle dei Tempi di Agrigento; dall’altra, una selezione di creazioni di alta sartoria impreziosite da eleganti lavorazioni a mosaico celebrano la ricchezza delle basiliche bizantine italiane.

Il percorso espositivo si conclude con la decima sala, dedicata al forte legame che unisce il mondo dell’opera e la visione di Dolce&Gabbana. L’ambiente di Palazzo Reale si scompone e riprende forma nella rappresentazione dell’interno di un teatro all’italiana, dove il sipario cremisi e gli ordini dei palchi si aprono su una scena che vede protagoniste le creazioni ispirate alle opere più amate dagli stilisti, dalle eroine Tosca a Turandot, passando per Aida e Norma. La retrospettiva dedicata alle inconfondibili creazioni di Domenico Dolce e Stefano Gabbana è promossa dal Comune di Milano - Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Img e sarà la prima tappa di un itinerario internazionale che includerà alcuni dei centri culturali più importanti al mondo.

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