Giornata contrastata per i principali listini europei che risentono delle tensioni geopolitiche e dei deludenti dati macroeconomici Usa sul comparto immobiliare. "Nonostante il forte rallentamento del settore immobiliare riteniamo che la Federal Reserve possa continuare con il proprio piano di exit strategy.
Crediamo che le cifre sul comparto immobiliare possano, comunque, impedire un'accelerazione nel cambio di rotta in politica monetaria della banca centrale del paese a stelle e strisce, accelerazione già richiesta da molti membri della commissione operativa della Fed", spiegano gli esperti di Ig.
E in una settimana densa di appuntamenti macroeconomici, la prima seduta si chiude con Milano che flette dello 0,59% a 20.939 punti mentre il differenziale tra Btp decennali e Bund tedeschi scende a quota 152 con un rendimento del 2,67%. In rosso anche Francoforte -0,48% e Zurigo -0,48%, cali meno sostenuti per Madrid -0,08% e Bruxelles -0,15%, piatto gli indici di Londra -0,05% e Amsterdam -0,04%, in controtendenza Parigi +0,33% e Lisbona +0,29%.
A Piazza Affari, nonostante un buon dato sulla fiducia delle imprese, prevale il segno meno. Maglia nera per Mediobanca che lascia sul terreno il 3,52%, forti vendite sul resto dei bancari con Ubi banca -2,52%, Banco Popolare -1,96%, Bpm -1,91%, Mps -1,87%, Bper -1,60%, Intesa Sanpaolo -0,78% e Unicredit -0,33%. Male anche Finmeccanica -2,50% e Mediaset -2,70%. Tra i titoli in rialzo Yoox +1,76%, Ferragamo +0,84%, Prysmian +0,69% e Luxottica +0,62%.