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Petrolio: Up, bolletta 2014 Italia di 25 mld (-18%), in 2015 tra 17 e 24

La fattura energetica nel 2014, rileva l' Unione Petrolifera , è stata pari a 45 mld, in calo di oltre 11 mld rispetto al 2013 . A incidere, in particolare, è la bolletta petrolifera : nel 2014 si attesta a 25 mld, in calo di 5,4 mld (-18%)

Petrolio: Up, bolletta 2014 Italia di 25 mld (-18%), in 2015 tra 17 e 24
17 dicembre 2014 | 13.46
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L'Italia spende meno per l'energia. E' l'effetto combinato del calo dei consumi e del crollo del prezzo del petrolio. La fattura energetica nel 2014, rileva l'Unione Petrolifera, è stata pari a 45 miliardi di euro, in calo di oltre 11 mld di euro rispetto al 2013, pari al 2,9% del Pil (1,5% il valore medio degli anni '90). Nel 2015 la bolletta, considerando un greggio a 75 dollari/barile, potrebbe attestarsi intorno ai 39 mld.

A incidere, in particolare, è la bolletta petrolifera. Nel 2014 si attesta a 25 miliardi di euro, in calo di 5,4 mld di euro (-18%) rispetto all'anno precedente, favorita non solo dal calo dei consumi (-4,5%), ma anche da un deciso miglioramento delle quotazioni internazionali del greggio importato (-9,5%). Un esborso in termini reali analogo a quello del 2000 ma con consumi inferiori di oltre 35 milioni di tonnellate. Il cambio euro-dollaro ha influito marginalmente attenuando la contrazione. L’esborso complessivo ha pesato sul Pil per l’1,5%, il valore più basso dal 2005, contro incidenze superiori al 2% nel quinquennio precedente. Per il 2015 si stima una fattura petrolifera compresa tra un minimo di 17,1 mld di euro e un massimo di 24,2, pari rispettivamente all’1,1% e all’1,5% del Pil, con un prezzo del greggio nell’intervallo 65‐85 dollari/barile.

In primo piano, ovviamente, le quotazioni del greggio. Da giugno ad oggi i prezzi del Brent hanno già perso 55 dollari al barile. Nel solo ultimo quadrimestre dell'anno il prezzo del Brent ha perso oltre il 40%, tornando sui livelli minimi dal 2009. Un calo, questo, accentuato dalla recente decisione dell’Opec di non toccare la produzione, ma di lasciare al mercato la decisione sulle quotazioni di riferimento.

Un calo del prezzo del petrolio che si è riflesso solo in parte sul calo del prezzo dei carburanti. A pesare, secondo Up, è il carico delle imposte: ad oggi, l’84‐85% degli aumenti registrati dal 2010 sono stati di natura fiscale. Attualmente in Italia la tassazione sulla benzina è pari al 63% del prezzo finale contro una media europea del 58%; sul gasolio del 58% contro il 51%.

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