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Pa: Madia, avanti su riforma senza modifiche in Aula/Adnkronos

Il ministro Marianna Madia  alla Luiss - (Foto Infophoto)
Il ministro Marianna Madia alla Luiss - (Foto Infophoto)
15 aprile 2015 | 19.35
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Il governo non intende presentare altre modifiche al disegno di legge delega sulla riforma della pubblica amministrazione. A confermarlo, nel giorno dell'approdo nell'Aula al Senato della sua riforma, è stato lo stesso ministro per la Pubblica amministrazione, Marianna Madia, che oggi ha avuto varie occasioni per confrontarsi pubblicamente sulle misure decise dal governo e in corso di definizione in Parlamento.

"Siamo orientati a non presentare modifiche, in commissione Affari costituzionali abbiamo fatto una discussione approfondita e siamo molto soddisfatti del testo uscito dalla commissione" ha detto questa mattina al termine di un incontro a 360 gradi con gli studenti e i professori della Luiss da cui ha lanciato anche un messaggio ai sindacati, sempre sul piede di guerra per la questione dei rinnovi contrattuali, augurandosi che, in sede di discussione collegiale nella Legge di Stabilita', "riusciremo a riaprire una stagione contrattuale, che e' fortemente legata alla stagione di crescita del Paese".

Molti i punti toccati dal ministro, intervistata dal prof Nicola Lupo, ordinario di Diritto delle Assemblee Elettive della Luiss, a cominciare dal nodo dell'attuazione delle riforme che "ci ha fatto perdere un pezzo importante di credibilità all'estero" così come per "la corruzione" e per non essere riusciti a fare "un'adeguata lotta all'evasione fiscale".

non basta concorso iniziale, percorsi valutazione durante carriera

Ma sugli argomenti più attinenti alla sua competenza ministeriale Madia si è soffermata anche sulle novità che la riforma prevede in materia di concorsi e di dirigenza. Per fare carriera nel pubblico impiego infatti, ha spiegato, "non basta un'unica prova ma durante la carriera servono percorsi di valutazione". Valutazioni che devono riguardare soprattutto i risultati raggiunti dai dirigenti che troppo spesso sono entrati "non attraverso un concorso nella Pa e in modo malsano" secondo un "principio incostituzionale". Il governo Renzi, che prevede per la dirigenza "il ruolo unico" vuole scardinare lo spoil system: "si è deciso di mantenere la dirigenza autonoma dalla politica" ha spiegato Madia.

E comunque le regole dei concorsi vanno cambiate: "i concorsi vanno fatti in modo diverso, secondo la logica dei fabbisogni, non devono più essere fatti a caso, dobbiamo imparare dalle migliori pratiche internazionali" ha detto. Una stoccata anche per la formazione dei dirigenti che deve essere sganciata dalla politica. "Occorre sottrarre la scuola Nazionale della Pubblica amministrazione al ministro di turno", ha detto.

Non sono mancate incursioni sul tema della digitalizzazione del settore pubblico e in particolare sull'Agenzia per l'Italia digitale da vari mesi senza guida. "Il bando è chiuso, sono arrivate più di cento candidature - ha risposto il ministro sollecitata dagli studenti a dare un quadro della situazione - non partiamo da zero, continueremo il percorso avviato da Francesco Caio mantenendo le tre priorità: fatturazione elettronica, anagrafe tributaria e identità digitale". In particolare, sulla fatturazione elettronica ha rimarcato Madia "abbiamo accelerato e messo il turbo con Matteo Renzi e lo continueremo a fare co il nuovo direttore che stiamo per selezionare".

'Su Forestale paure legittime ma razionalizziamo solo catena di comando'

Nel pomeriggio, nuova occasione di dibattito al question time nell'aula della Camera, dove il ministro per la Pubblica amministrazione ha annunciato che il governo sta predisponendo "il decreto ministeriale con i criteri per la mobilità e quindi per la ricollocazione del personale delle Province che sarà interessato da processo mobilità".

"Non siamo in ritardo - ha rivendicato Madia - ma certamente non stiamo fermi, abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, considerando l'attuazione della legge Delrio una priorità del governo". D'altra parte ha sottolineato "stiamo facendo la più grande operazione di mobilità della storia repubblicana ma con la fiducia che vogliamo dare ai lavoratori di valorizzare ogni competenza senza disperdere alcuna professionalità".

Ma oggi è stata anche l'occasione per tentare di fugare le paure dei Forestali che presto saranno assorbiti in atra forze di Polizia, una prospettiva che preoccupa gli addetti del settore dagli operai ai livelli apicali. Madia ha ammesso che le "paure" e le "proteste" dei Forestali sono "legittime negli obiettivi" ma il governo "razionalizza la sola catena di comando".

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