E' "positiva" la decisione del Parlamento europeo di abolire entro il 2017 le tariffe roaming per l'uso dei telefoni cellulari all'estero "perchè con questa scelta l'Ue indica di guardare ad un mercato unico digitale europeo, cioè a dare le stesse opportunità a clienti e operatori" dei Paesi dell'Unione, ma proprio su questo fronte "l'Italia è invece ancora lenta nel recepire alcune direttive". E' la presidente di Asstel-Assotelecomunicazioni, Dina Ravera, a commentare così, all'Adnkronos, il voto sul nuovo pacchetto telecomunicazioni dell'Europarlamento, riunito in sessione plenaria a Strasburgo.
Il via libera al roaming "va bene", ma è sulle "stesse opportunità" nei vari Paesi Ue che Ravera punta il dito. "Ci sono temi -osserva- che da noi restano insoluti come ad esempio i costi di posa delle infrastrutture, previsti dalla direttiva Ue 61 del 2014 ma ancora non recepita in Italia". La numero uno dell'associazione di imprese della tecnologia dell’informazione e servizi tlc, invita quindi "le istituzioni a seguire con maggiore velocità le direttive europee".
E tra queste anche, indica Ravera, "quella sui limiti elettromagnetici che nel nostro Paese sono sei volt al metro contro le 40 volt al metro indicate dall'Ue e le 20 volt al metro previste dai Paesi più restrittivi". Questo scenario, avverte Ravera, fa sì che "in Italia portare la banda ultralarga costa molto di più, creando un danno a operatori e consumatori e frenando anche gli investimenti stranieri". E siccome il premier Renzi "è molto sensibile alla diffusione della banda ultralarga", Ravera spinge perchè si recepiscano "le direttive europee che faciliterebbero l'innovazione digitale".