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Italia al top in Europa per carico fiscale su imprese

Italia al top in Europa per carico fiscale su imprese
19 novembre 2015 | 12.52
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Italia al primo posto della graduatoria europea per carico fiscale totale sulle imprese, pari al 64,8% dei profitti commerciali nel 2014, contro la media Ue del 40,6%, ma in miglioramento rispetto al 2013. E' quanto emerge dal rapporto 'Paying tax 2016' pubblicato da Pwc e Banca mondiale e presentato oggi al Mef. Al secondo posto la Francia, con un livello superiore al 60% e il Belgio, poco sotto questa soglia. Un livello alto quello italiano ma "12 punti percentuali in meno in 10 anni", osserva il direttore generale delle Finanze del Mef Fabrizia Lapecorella che sottolinea come con i provvedimenti delle manovra e della riforma fiscale del governo Renzi gli oneri scenderanno ulteriormente.

Secondo il rapporto, a pesare maggiormente sul carico fiscale complessivo nel nostro paese sono i costi complessivi sul lavoro, in termini di tasse ma anche di Tfr, con la componente lavoro che in generale ha pesato per 43,4 punti percentuali nel 2014 (il Tfr pesa 7 punti percentuali). La media Ue della 'quota' del costo del lavoro sul tax rate complessivo è di 40,6 punti percentuali, quella mondiale del 40,8.

Sul versante della compliance, in Italia il tempo dedicato al fisco e il numero medio di pagamenti rimangono stabili nel 2014, con un dato medio rispettivamente di 269 ore all'anno (261 il dato europeo) e di 14 pagamenti (media di 11,5 in Europa).

Il Mef da parte sua sottolinea come il dato 2014 non tenga conto delle misure varate dal governo Renzi, che porteranno ad una riduzione degli oneri complessivi a carico delle imprese già dal 2015 e oltre, ma anche un miglioramento generale del business environment a beneficio degli investimenti stranieri.

"L'Italia ha registrato in 10 anni dal 2004 al 2014 un costante miglioramento degli indicatori con il carico fiscale complessivo per le imprese che è passato dal 76% al 64,8%, quindi si è ridotto di circa 12 punti percentuali", osserva Fabrizia Lapecorella, direttore generale delle Finanze del Mef, durante la presentazione del rapporto.

Lapecorella si è soffermata sul fatto che, seppur in miglioramento rispetto al 2013, il tasso sul carico fiscale totale 2014 nei prossimi anni dovrebbe segnare ulteriori cali "per impatto di tutta la serie di provvedimenti varati dal governo Renzi", dice, elencando gli interventi principali: dal taglio dell'Irap, al reddito d'imposta per Ricerca e Sviluppo, al regime di incentivi per la Patent Box, decontribuzioni alle assunzioni, solo per citarne alcuni della manovra 2015. Ci sono poi i benefici in arrivo dai decreti legislativi della delega fiscale in termini di semplificazione e dunque miglioramento della compliance, tra questi la fatturazione elettronica, il ruling internazionale, per citarne alcuni.

E nei prossimi anni questo percorso discendente dovrebbe proseguire per impatto del taglio dell'Ires (già nel 2016 se la Ue accoglie la clausola sui migranti o nel 2017 al più tardi), del superammortamento all'acquisto di macchinari e della proroga, seppur ridimensionata, delle decontribuzioni, previsti nella nuova legge di Stabilità. "L'influenza di queste misure si vedrà sia sul carico fiscale totale che sui tempi per adempiere agli obblighi fiscali" dove l'effetto "dovrebbe essere significativo", assicura, aggiungendo che questo governo ha fatto "riforme importanti che impatteranno" su questi indicatori.

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