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In 10 anni pensione minima +82 euro: la riceve 1 pensionato su 5

Pensionati in fila per prendere il pensione. Foto / Armando BABANI.
Pensionati in fila per prendere il pensione. Foto / Armando BABANI.
11 settembre 2016 | 17.19
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In 10 anni la pensione minima è aumentata di circa 82 euro, passando da 420,4 euro del 2005 a 502,4 euro del 2015. Si tratta di un incremento annuo di 8,2 euro. E' quanto emerge dall'elaborazione dell'Adnkronos, che a incrociato i dati dell'Inps relativi alle rivalutazioni delle integrazioni al minimo. Per l'anno in corso l'importo dovrebbe addirittura scendere a 501,89 euro, a causa della deflazione, ma l'assegno è stato congelato al 2015. L'integrazione viene ricevuta da coloro che, durante la vita lavorativa, hanno maturato un numero di anni contributivi non sufficiente a raggiungere l'importo minimo garantito per legge.

A beneficiare del trattamento, secondo i dati Istat, nel 2014 sono stati 3.484.989 soggetti su una platea totale di 16.259.491 pensionati, pari al 21,4% del totale (cioè un pensionato su cinque). L'importo lordo medio annuo dei redditi pensionistici di coloro che percepiscono l'integrazione è di 11.770 euro, con l'assegno più elevato che va ai pensionati del centro (12.202 euro). I più poveri sono invece i 'colleghi' delle isole, che si fermano allo scalino più basso con 11.341 euro.

Anche al nord-est e nord-ovest le pensioni risultano superiori alla media (rispettivamente 12.134 euro e 12.083 euro); mentre il reddito dei pensionati del sud, interessati dal trattamento integrativo, si avvicina più alla media nazionale (11.533). Infine coloro che vivono all'estero, che probabilmente all'assegno percepito in Italia sommano anche altre entrate, si fermano a 5.416 euro.

Nel meridione si trova il maggior numero di persone che percepisce il trattamento integrativo, con il 24,7% delle erogazioni. Quindi ben un pensionato su quattro che è ricorso alla minima si trova al sud. Subito dopo segue il nord-est, con il 24,3%, che sommato al nord-ovest (18,7%) porta il totale delle prestazioni erogate nel settentrione al 34%. Il centro si ferma al 19,1% mentre alle isole va l'11,3% dei trattamenti; infine l'estero che contribuisce al totale per la parte mancante (1,9%).

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