cerca CERCA
Giovedì 16 Maggio 2024
Aggiornato: 20:57
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Immigrati: sindacati europei, scelta di chiudere Mare Nostrum un disastro

Visentini (Ces): "Inutile invocare Frontex, non ha mandato giuridico a intervenire". La posizione della Cna e l'appello dei sindacati italiani.

Luca Visentini
Luca Visentini
20 aprile 2015 | 16.45
LETTURA: 2 minuti

"Purtroppo l'avevamo detto: la scelta di chiudere Mare Nostrum e inaugurare un programma che non aveva né i numeri né il mandato giuridico, ossia Triton, si sarebbe rivelata un disastro". Così Luca Visentini, segretario confederale della Ces, la Confederazione europea dei sindacati, parla con Labitalia dell'ultima tragedia nel Mediterraneo.

Visentini ricorda che "la Ces, al momento in cui il governo italiano aveva annunciato la chiusura di Mare Nostrum, aveva sottolineato con forza che gli strumenti messi in campo in sua vece, cioè Triton, programma gestito da Commissione europea e Frontex, erano assolutamente inadeguati, in quanto né la Commissione né Frontex hanno le competenze e il mandato per poter intervenire. Anzi, ricerche e salvataggio sono, per Frontex, esplicitamente proibiti".

Il fallimento di Triton sta tutto nei numeri, sostiene Visentini: "Negli ultimi 6 mesi, gli arrivi non sono diminuiti -dice- in compenso però i morti sono decuplicati". Ora, spiega Visentini, "bisogna rimandare in mare le navi della Marina Militare italiana, le uniche che hanno mezzi e competenze per salvare le persone".

"Quest'ultima tragedia è avvenuta anche perchè in soccorso del peschereccio carico di migranti è arrivato un mercantile. Con tutta la buona volontà, un mercantile non ha i mezzi tecnici per compiere un'operazione di questo tipo", sostiene.

Oltre a ripristinare Mare Nostrum, dicono i sindacati europei, bisogna affrontare adeguatamente l'aspetto dell'accoglienza. "Gli accordi detti 'Dublino 3' -ricorda ancora Visentini- obbligano i Paesi in cui arriva il rifugiato a trattenerlo sul territorio e a dargli l'assistenza necessaria, ma poiché la maggioranza di chi sbarca sulle nostre coste non vuole rimanere qui, ma andarsene in Svezia o Germania, capita spesso che i documenti vengano fatti sparire e così questi migranti rimangono confinati nei Cie anche per un anno e mezzo in attesa di identificazione".

"Bisogna rivedere i trattati europei e riorganizzare la distribuzione dei migranti nei vari Paesi. Non è una cosa che costa molto, è solo una questione di volontà politica", conclude il segretario della Ces.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza