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La Roma spreca e Ronaldo no, a Madrid finisce 2-0 per il Real

09 marzo 2016 | 09.41
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Il gol dell'1-0 del portoghese Ronaldo in Real Madrid-Roma (Foto Afp) - AFP
Il gol dell'1-0 del portoghese Ronaldo in Real Madrid-Roma (Foto Afp) - AFP

Rimontare lo 0-2 dell'andata sembrava una impresa impossibile, e di fatto lo è stata, ma la Roma messa in campo a Madrid da Luciano Spalletti ci ha provato e se Dzeko, Salah, Manolas, Perotti e Florenzi non avessero fallito le tante occasioni capitate durante l'incontro forse si parlerebbe di un finale diverso. Invece ci ha pensato Cristiano Ronaldo prima e James Rodriguez dopo a fissare il punteggio sul 2-0, come all'andata, e traghettare la squadra non bellissima di Zinedine Zidane ai quarti di finale di Champions League.

Ai blancos, ormai persa la Liga, restava solo la Champions e per questo il tecnico francese sceglie Keylor Navas in porta, tra i grandi protagonisti della serata, Danilo e Marcelo esterni bassi, Pepe-Ramos nel cuore della difesa. Mentre a centrocampo recuperano sia Modric che Kroos, in una mediana con Casemiro vertice basso. Davanti, senza Benzema, tocca a James Rodriguez con Cristiano Ronaldo e Gareth Bale, al rientro dal primo minuto dopo l'infortunio. Spalletti, privo di Rudiger e Nainggolan, si gioca il tutto per tutto con un undici iper-offensivo: con Edin Dzeko terminale d'attacco con Salah ed El Shaarawy sulle corsie e Perotti come regista offensivo. Pjanic-Keita tandem di mediana, in difesa Zukanovic ad affiancare Manolas a protezione di Szczesny, con Florenzi e Digne esterni.

La Roma parte bene con grande personalità. Al 3' cross velenoso di Bale dopo un tiro di Marcelo rimpallato su cui non arriva Ronaldo e con la Roma che riparte subito con El Shaarawy che cerca la testa di Edin Dzeko: scontro con l'uscita alta di Navas, nel sandwich rimane Pepe. Passano due minuti e lo stesso Pepe regala palla in fase di impostazione, la Roma si distende bene aprendo il gioco sulla destra per la discesa di Florenzi: cross a cercare il taglio di Dzeko, ma la sfera finisce sul fondo. Al 6' protesta del Real Madrid: Ronaldo raccoglie una palla vagante e conclude, deviazione prima sul tacco e poi sul braccio di Zukanovic, con l'arbitro Marciniak che lascia correre. All'8 Marcelo grazia la Roma: splendida azione del Real sulla fascia sinistra con Marcelo che serve Bale che scarica all'indietro proprio per il brasiliano, ma il sinistro finisce al lato.

Al 14' la prima occasionissima per la Roma: improvvisa ripartenza romanista, frutto di una discesa inarrestabile di Salah, tocco a centro area, Perotti fa velo e lascia sfilare per Dzeko, che può calciare in area a tu per tu con Navas ma mette incredibilmente al lato con il sinistro. La squadra di Zidane reagisce con Modric, destro da lontano con Szczesny che sembra tradito dalla traiettoria ma riesce a metterci i pugni. Al 25' ancora una occasione sprecata dai giallorossi: Dzeko serve Salah che riceve al limite e può aprire sulla destra per un solissimo Perotti, l'egiziano sbaglia lo stop decisivo. Passano tre minuti e Salah si divora il vantaggio: l'arbitro Marciniak lascia correre su un'entrata fuori tempo di Digne ai danni di Danilo, verticalizzazione immediata per Salah, tocco sull'uscita di Navas che termina sull'esterno della rete.

Il Real non sta a guardare e al 31' Szczesny salva la Roma: palla persa di Florenzi e contropiede merengues, concluso dal destro di Ronaldo: botta rasoterra da sinistra, risponde presente il polacco che si ripete poco dopo: altra giocata di Modric, Ronaldo può ricevere sulla corsa e andare a calciare sull'uscita di Szczesny, che salva in uscita in corner.

Ad inizio ripresa Roma in affanno con Zukanovic che anticipa di testa Ronaldo e al 5' mischia furibonda in area giallorossa, con Marcelo che inciampa al momento della conclusione e il pallone che arriva a Rodriguez, girata volante, ma è pronto Szczesny. Passa un minuto e la Roma spreca ancora in contropiede: un rimpallo permette a Salah di battere a rete a tu per tu con Navas, ma il destro finisce incredibilmente a lato. All'11 ancora Roma in avanti: bella giocata di Florenzi, che sfila alle spalle di Marcelo, salta Ramos e spara col destro ma Navas respinge. Su azione d'angolo anche Manolas va vicino al vantaggio: una deviazione aerea in mischia diventa un assist per il difensore che in girata di sinistro calcia addosso a Navas in uscita disperata.

Al 19' la gara di fatto si chiude con il gol beffa del Real Madrid. L'autore del gol non poteva che essere CR7 anche se metà del gol è da attribuire a una giocata del giovane Vazquez, che punta Digne, lo salta e mette in mezzo un pallone perfetto. Il resto lo fa Ronaldo, anticipando Manolas. Il portiere polacco accusa il colpo ma resta in campo con un vistoso ematoma sotto l'occhio destro e dopo tre minuti subisce il raddoppio: Ronaldo serve Rodriguez al limite dell'area, sinistro da posizione defilata con Szczesny che si fa trafiggere sotto le gambe e mette la parola fine alle speranze giallorosse. Ronaldo poi potrebbe calare il tris ma spreca un altro invito delizioso di Vazquez con un sinistro che sfiora il palo. A ridosso della mezz'ora Spalletti concede la passerella a Totti, con una standing ovation da parte del Santiago Bernabeu, unica nota lieta della serata.

Dura però l'analisi a fine partite del tecnico della Roma. "Se non fai gol e poi gli altri lo fanno è inutile andare a recriminare: 2-0 all’andata e 2-0 al ritorno, il Real ha meritato il passaggio del turno. Bisogna prendere atto della realtà e la realtà dice che abbiamo perso", ha detto Spalletti. "Se potevamo fare di più? Per quello che si è visto probabilmente sì: all’andata ero convinto di poter lottare per questo passaggio del turno e se vogliamo fare un’analisi profonda probabilmente siamo anche stati bravi. Ma realtà è che dobbiamo crescere come mentalità, cattiveria e convinzione: siamo ancora deboli, c’è poco da fare. Alla prima difficoltà non riusciamo ad essere quella squadra di quel livello che dovremmo avere".

"Se siamo contenti o tranquilli dopo aver perso due partite 2-0, allora mi viene l’angoscia: dobbiamo crescere velocemente, bisogna fare meglio. Non voglio tirare dentro il lavoro di chi mi ha preceduto, che comunque è stato un buon lavoro: ognuno ha i suoi metodi. Dico solo che dobbiamo fare dei balzi, non dei passettini in avanti, perché la nostra rosa ce lo permette. Quando in spogliatoio vedo i volti tranquilli dei giocatori che aspettano di farsi fare i complimenti per la buona prestazione, mi viene una sensazione di malessere. La testa è fondamentale: il pensiero che far parte della Roma è importante come far parte di una famiglia, crea solidità -aggiunge il tecnico toscano-. Secondo me stasera ci è andata anche bene. Non siamo migliorati tanto su quella forza mentale e la differenza è tutta lì: uno rientra nello spogliatoio ed è arrabbiato, non si rende conto dell’occasione che ha buttato via questa sera. Ci sono partite che rimarranno nella storia del calcio, per sempre, e questa è una di quella: ti apre una scorciatoia verso il calcio mondiale, più di quella che ti danno 38 partite in campionato".

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