Fonti dello Stato Maggiore della Difesa: "Al momento no rivendicazioni, ma operazione era in corso in favore forze irachene impegnate in lotta a Daesh"
L'esplosione di ieri di un ordigno rudimentale, che ha causato il ferimento di cinque militari italiani in Iraq, non è collegabile "una strategia contro gli italiani". E' quanto apprende l'Adnkronos da fonti dello Stato Maggiore della Difesa all'indomani dell'attentato nel quale sono rimasti coinvolti militari italiani.
Di ordigni di questo tipo ce ne sono tantissimi e ne sono stati rinvenuti diversi, quindi al momento non ci sono evidenze di "una strategia contro l'Italia" e, si sottolinea da fonti di Smd, l'esplosione "non ha nessun nesso con Nassiriya", la strage avvenuta il 12 novembre 2003 e nella quale morirono 12 carabinieri, 5 militari dell’Esercito e due civili italiani e nella quale persero la vita anche nove iracheni.
Al momento rispetto all'esplosione di ieri "non sono arrivate rivendicazioni", si ribadisce dalle stesse fonti che fanno notare tuttavia come l'operazione era in corso in favore delle forze di sicurezza irachene impegnate nella lotta al Daesh.