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Luca Canfora, per famiglia costumista 'Parthenope' non è suicidio: verso riesumazione salma

Il 51enne fu ritrovato cadavere sugli scogli la mattina dopo la scena del suicidio di Raimondo

Auto della polizia - (Fotogramma)
Auto della polizia - (Fotogramma)
16 febbraio 2025 | 14.14
LETTURA: 1 minuti

La mattina dopo le riprese della scena del suicidio di Raimondo, fratello di Parthenope nel film diretto da Paolo Sorrentino, il corpo senza vita del 51enne costumista Luca Canfora fu ritrovato sugli scogli nelle acque di Capri. Ora, con un supplemento di indagini chiesto con un nuovo esposto dai familiari del 51enne, la procura di Napoli (pm Silvio Pavia) nei prossimi giorni potrebbe chiedere la riesumazione del cadavere per ulteriori accertamenti. Tra due giorni, la squadra mobile della Questura partenopea ascolterà nuovamente il fratello. La svolta nell'inchiesta su quello che allo stato gli inquirenti ritengono possa essere un suicidio è arrivata in questo weekend.

Luca Canfora fu trovato morto il 1° settembre 2023 da un canoista proprio sotto il belvedere dei giardini comunali di Augusto a Capri, location scelta per le riprese di quella particolare scena. Secondo i familiari del costumista, che si avvalgono della consulenza del generale Luciano Garofano, ex comandante del Ris, la mancanza di fratture sul corpo del 51enne nonostante la caduta da una altezza notevole (circa 100 metri) sarebbe incompatibile con l'ipotesi del suicidio.

Un dettaglio che potrebbe spingere la procura di Napoli a effettuare una nuova autopsia sulla salma del 51enne, ormai a distanza di un anno e mezzo dai fatti. Inoltre, nessun testimone ha parlato di depressione o altri dettagli che possano aver spinto il noto professionista a togliersi la vita. A parere degli inquirenti, però, per il momento la morte di Canfora non può che essere riconducibile a un gesto volontario, ma le indagini stanno andando avanti per fugare ogni dubbio.

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