Delitto di Gemona, madre di Alessandro Venier: "Ho fatto una cosa mostruosa"

Ignoto il movente del brutale omicidio del 35 enne, che da pochi mesi era diventato anche papà di una bambina

Carabinieri, immagine di repertorio (Fotogramma)
Carabinieri, immagine di repertorio (Fotogramma)
01 agosto 2025 | 15.34
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"Ho fatto una cosa mostruosa". Ha confessato Lorena Venier, infermiera di Gemona del Friuli in provincia di Udine, accusata di omicidio per la morte del figlio Alessandro, trovato a pezzi dentro un bidone nella cantina della sua casa. La donna avrebbe ammesso le proprie responsabilità di fronte al pubblico ministero nell'interrogatorio di ieri. Al momento resta ignoto il movente del brutale omicidio del 35 enne, che da pochi mesi era diventato papà di una bambina.

“La mia assistita ha rilasciato un’ampia confessione in cui si è assunta la responsabilità del fatti – spiega all’Adnkronos il difensore della 61enne, l’avvocato Giovanni De Nardo -. Ha fornito un movente per il suo gesto gravissimo e su questo ora si dovrà incentrare il lavoro degli inquirenti” aggiunge. Domani è previsto l’interrogatorio di convalida dell’arresto delle due donne.

"Per la madre e per la compagna di Venier domani mattina sarà contestata la premeditazione nell'udienza di convalida dell'arresto", diceall'Adnkronos Claudia Danelon, procuratore aggiunto di Udine. L'accusa per le due donne è di omicidio volontario e occultamento di cadavere, con l'aggravante della premeditazione. Intanto "è saltato l'interrogatorio della compagna che era in programma per oggi - prosegue Danelon - mentre non conosciamo ancora i tempi per effettuare l'autopsia sul corpo del 35enne".

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