Per prima cosa, spiega il dirigente della Cgil, "occorre creare una cabina di regia con le istituzioni, un'autorità in grado di seguire il percorso di superamento degli Opg impedendo nuove proroghe. E' poi indispensabile una modifica della legge penale in tema di misure di sicurezza. Senza un intervento sostanziale sul codice Rocco, che ha dato vita ai manicomi giudiziari, resta aperto il rubinetto che li alimenta. Chi commette un reato deve essere giudicato, scontare una pena se colpevole, e se ha bisogno di cure essere assegnato ad un luogo adatto''.
Infine, "è necessario, come previsto dalle norme e dalle sentenze della Corte Costituzionale, organizzare misure alternative e destinare, da subito, almeno metà degli internati a comunità, residenze, strutture protette che garantiscano loro le cure necessarie e che permettano il recupero''.
''Ci sono le risorse per questa operazione - conclude Cecconi - e portarla a termine vuol dire potenziare i servizi di salute mentale nel territorio per tutti i cittadini, non solo per gli internati. E significa soprattutto restituire al personale sanitario funzioni di cura e non di custodia, che si avrebbero qualora le Regioni insistessero nel costruire al posto degli Opg dei mini Opgregionali. E' possibile fermare tutto questo e invertire la rotta nella direzione della strada segnata da Franco Basaglia con la frantumazione del muro del manicomio di Trieste''.