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Il caffè? Anche in Italia è 'ready to drink': bevande in bottiglia conquistano il mercato, indagine Sole 24 Ore

Le stime elaborate in esclusiva per il quotidiano economico da NielsenIQ: le bevande pronte con latte e caffè valgono 19 milioni di euro, vendite aumentate del 17% solo nell'ultimo anno

Tazzina di caffè addio, bevande pronte conquistano il mercato - Fotogramma
Tazzina di caffè addio, bevande pronte conquistano il mercato - Fotogramma
02 marzo 2024 | 13.49
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Caffè shakerato, iced cappucino, latte aromatizzato. La colazione degli italiani è sempre più 'ready to drink', cioè già pronta grazie alle bevande in bottiglia che starebbero conquistando il mercato persino nella patria dell'espresso. A rivelarlo, le stime elaborate in esclusiva per il Sole 24 Ore da NielsenIQ che ha utilizzato per l'occasione un paniere ad hoc.

Si scopre così che il Belpaese sta mutuando una usanza 'a stelle e strisce', impensabile solo qualche anno fa. Merito, anche, di un pubblico di acquirenti giovane "conquistato anche con proposte che occhieggiano alle mode del momento", spiega il quotidiano economico. "Solo considerando gli ultimi 12 mesi in Italia le vendite di bevande a base di latte o caffè (e spesso di entrambi) sono aumentate del 17% a valore e del 12% a volume, arrivando a sfiorare i 19 milioni di euro di vendite", rivelano le stime, "un fenomeno molto recente, fatto di prodotti arrivati da poco tempo sugli scaffali e che hanno conosciuto una crescita importante a partire dal post pandemia", spiega Elena Pezzotti di NielsenIQ.

Se le bevande aromatizzate fredde restano per ora indietro con le vendite, il caffè 'ready to drink', spiega il Sole 24 Ore, si è invece "guadagnato un suo pubblico, entrando nel 6% delle famiglie italiane (fonte Cps GfK) e fidelizzando i consumatori, anche grazie un’offerta cresciuta rapidamente, tanto che oggi supera le 60 referenze. A firmarle - si legge ancora - sono grandi brand (come Parmalat e Granarolo), marchi locali (come Trevalli Cooperlat), imprese specializzate (come Stuffer) e private label. Aziende e retalier vedono in queste bevande un salvagente per cercare di contrastare almeno in parte la costante diminuzione delle vendite di latte fresco (-4,8% a volume nei primi 10 mesi del 2023, secondo Ismea)".

Nel paniere utilizzato per l'indagine, ecco quindi il brand latte di Parmalat, "le cui due bevande Zymil, realizzate con caffè e cacao provenienti dalle filiere etiche di Altromercato, sono arrivate a quota 600mila litri di venduto. Un buon risultato che ha spinto l’azienda a decidere di espandere l’offerta anche nel mondo del fresco, con l’imminente lancio di latti aromatizzati firmati dai suoi marchi locali", ed ecco anche i "big del food, come Ferrero, che con la versione Espresso to go riesce a vendere il brand Pocket Coffee anche nei mesi estivi. O come Alpro, con cui Danone presidia il mondo vegetale e che propone bevande plant based, in cup monodosi, in cui le mandorle incontrano gli aromi del caffè.

E come sempre, l'aumento della concorrenza sul mercato "ha impattato anche sui prezzi, rendendoli più 'democratici' e consentendo così - spiega ancora il Sole 24 Ore - di avvicinare una fetta più ampia di consumatori. Soprattutto nel canale discount, quello che attualmente mostra i maggiori tassi di crescita (+40% a volume e +75% a valore) e da cui passa il 10% delle confezioni vendute".

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