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Bolletta gas, Roma più cara di Milano con mercato libero

Dopo la capitale, bollette più salate a Catanzaro e Palermo

Una cucina a gas
Una cucina a gas
09 gennaio 2024 | 16.44
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A Roma la bolletta del gas nel 2024 sarà più pesante di una bolletta a Milano. Roma è la città più cara per chi oggi sceglie un operatore del mercato libero, con una bolletta media annua del gas da 2.045 euro. Sul fronte opposto c'è Milano, dove una famiglia paga una bolletta annua da 1.816 euro annui, con un risparmio pari a 229 euro rispetto alla capitale.

Con l'addio al mercato tutelato del gas Assoutenti ha realizzato una indagine in 20 città italiane sui nuovi costi delle forniture che dovranno affrontare le famiglie con il passaggio al mercato libero, mettendo a confronto le migliori offerte reperibili sul portale offerte di Arera, sia per i contratti a prezzo fisso che per quelli a tariffa variabile, per una famiglia che consuma 1.400 metri cubi di gas all'anno. Dopo Roma la città più costosa è Catanzaro, con una bolletta media da 2.032 euro annui a famiglia, seguita da Palermo con 2.024 euro.

Per i contratti a prezzo variabile, ossia quelli indicizzati all'andamento del costo dell'energia, Roma detiene il primato della bolletta 'stimata' più cara, con una media di 1.754 euro annui a famiglia scegliendo oggi l'offerta più conveniente sul sito di Arera. Seguono Catanzaro (1.739 euro annui) e Palermo (1.723 euro annui). La città con il contratto a prezzo variabile più conveniente è Trento, con una bolletta media stimata in 1.553 euro annui a famiglia, seguita da Trieste, Bolzano e Milano con circa 1.554 euro.

"In linea di massima i cittadini che risiedono al sud Italia appaiono i più penalizzati dallo stop al mercato tutelato del gas, in quanto le offerte degli operatori presentano condizioni economiche più svantaggiose'', afferma il presidente onorario di Assoutenti, Furio Truzzi.

''In tutte le città monitorate le offerte a prezzo fisso sono sensibilmente più costose rispetto alle tariffe del mercato tutelato, ed emerge una carenza di reale concorrenza tra operatori, al punto che per ogni provincia si registrano in media solo 3 offerte a prezzo variabile più vantaggiose rispetto al regime di maggior tutela dove rimarranno gli utenti vulnerabili. Questo dimostra come le società energetiche, in questa delicata fase, stiano applicando politiche rialziste e tese alla massima prudenza, che finiscono per svantaggiare gli utenti. Questo è il peggior modo per entrare nel mercato libero", conclude Truzzi.

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