cerca CERCA
Martedì 07 Maggio 2024
Aggiornato: 14:32
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Iraq: ambasciatore a Roma, nessun segno tangibile ritiro Turchia

Al-Samaraee, grazie Italia per sostegno, AKI faro su mondo arabo

Muhsin al-Samaraee, Incaricato d'Affari dell'Iraq in Italia
Muhsin al-Samaraee, Incaricato d'Affari dell'Iraq in Italia
22 dicembre 2015 | 13.37
LETTURA: 3 minuti

"Finora non abbiamo visto alcun segno tangibile" del ritiro annunciato dal governo turco delle sue truppe dalla base di Bashiqa, vicino Mosul, nel nord dell'Iraq. Lo afferma ad Aki-Adnkronos International l'incaricato d'affari e facente funzione di ambasciatore dell'Iraq a Roma, Muhsin al-Samaraee, a proposito dell'incidente che ha aperto una vera e propria crisi tra Iraq e Turchia.

Quelle dei turchi "sono solo parole", sostiene al-Samaraee, che ribadisce come il governo di Baghdad consideri l'intervento di Ankara una "violazione della sovranità" del Paese perché "avvenuto a nostra insaputa". I militari di Ankara, circa 150, sono stati inviati all'inizio del mese alla base di Bashiqa, dove si trovano altri militari turchi incaricati di addestrare i colleghi iracheni impegnati a combattere il sedicente Stato islamico (Is).

Ricordando come le autorità irachene abbiano convocato l'ambasciatore turco a Baghdad per protestare contro l'intervento, l'incaricato d'affari evidenzia come il governo centrale abbia "ufficialmente" chiesto alla Turchia di ritirarsi e abbia fatto appello al Consiglio di Sicurezza affinché venga rispettata la sua "sovranità". "Sicurezza e sovranità sono le nostre linee rosse", prosegue il diplomatico.

Al-Samaraee, in visita alla sede dell'Adnkronos a Roma, sottolinea quindi che da quando, nell'estate dello scorso anno, l'Is è entrato in Iraq, Baghdad "ha accettato qualsiasi contributo da qualsiasi Paese in questa guerra. Per questo abbiamo accettato aiuti da parte dell'Iran, mentre quanto fatto dalla Turchia è avvenuto a nostra insaputa. L'unica condizione - spiega - era che questi contributi fossero concordati con Baghdad, come hanno fatto tra gli altri Usa, Canada e Italia".

"La Turchia è un paese vicino, con cui abbiamo molte relazioni commerciali. Per questo vogliamo un chiarimento per tornare presto alla normalità" nelle relazioni, aggiunge l'incaricato d'affari.

A proposito della coalizione militare islamica lanciata dall'Arabia Saudita nei giorni scorsi per combattere il terrorismo, al-Samaraee dichiara che il governo iracheno è rimasto "sorpreso" dall'annuncio perché "nessuno ha chiesto la sua opinione in merito, considerando che è sul territorio iracheno che si combatte l'Is".

Al-Samaraee, in un incontro con il Cavaliere del lavoro Giuseppe Marra, presidente del Gruppo Gmc Adnkronos, esprime quindi apprezzamento per il lavoro di Aki e per "l'interesse dimostrato verso gli eventi del mondo arabo e dell'Iraq in particolare".

"Sono in Italia da tre mesi e le notizie di Aki mi hanno aiutato molto a conoscere il Paese", precisa al-Samaraee, auspicando una "maggiore" collaborazione tra l'ambasciata irachena e l'agenzia di stampa italiana. "L'Italia è uno dei primi paesi nel sostegno all'Iraq. La posizione Italia è lodevole e speriamo che continui questo sostegno", aggiunge il diplomatico che ricordando la strage di Nassiriya conclude: "Sul territorio iracheno è stato anche versato sangue italiano".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza