
Herzog: "Hamas fa morire ostaggi di fame, non staremo in silenzio". Al via collaborazione operativa Italia per aiuti a popolazione di Gaza
Nonostante le difficoltà e la scarsità di cibo, a Gaza non c'è fame. Lo ha dichiarato l'inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente, Steve Witkoff, durante un incontro con le famiglie degli ostaggi a Tel Aviv. Gli Usa, ha aggiunto, stanno pianificando di porre fine alla guerra e ha auspicato un approccio globale per giungere a questo risultato.
Witkoff ha affermato che gli Stati Uniti hanno un piano per "porre fine alla guerra e riportare tutti a casa" e che questa è la massima priorità del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. La maggior parte dell'opinione pubblica israeliana - ha aggiunto - e la maggior parte dell'opinione pubblica di Gaza vogliono che le persone rapite tornino, perché vogliono che la Striscia venga ricostruita.
"La nostra prima priorità è riportare a casa tutti gli ostaggi. Il presidente Trump pensa che tutti debbano uscire e che coloro che sono ancora vivi debbano essere tenuti in vita. Questa è una missione sacra per lui". Witkoff ha detto alle famiglie di essere venuto per valutare personalmente la situazione a Gaza e per garantire che gli aiuti umanitari vengano forniti. Ha aggiunto che, nonostante le difficoltà e la scarsità di cibo, a Gaza non c'è fame. Secondo i media israeliani, ha affermato che, una volta confutata l'accusa di fame, i negoziati potranno proseguire per porre fine alla guerra e liberare tutti gli ostaggi.
"Sta ripetendo slogan come 'Hamas non vuole un accordo'. Solo frasi fatte". Lo ha riferito al sito di notizie israeliano 'Ynet' uno dei familiari degli ostaggi rapiti, dopo aver incontrato Witkoff. Secondo le prime dichiarazioni, dopo oltre due ore di conversazione, i parenti se ne sono andati via "scoraggiati e scettici". “Gli ho detto: sono passati otto mesi dalla dichiarazione di Trump, tre mesi dalla vostra ultima visita e la situazione è solo peggiorata. Ha detto che sono impegnati e stanno facendo tutto il possibile. Solo slogan insomma”, ha dichiarato un familiare.
Il presidente di Israele, Isaac Herzog, ha parlato con la famiglia di Evyatar David, dopo la diffusione di un video di Hamas che ha mostrato l'ostaggio 24 enne malnutrito e pallido in un tunnel a Gaza. "Il cuore della nazione brucia di preoccupazione e dolore alla vista delle immagini strazianti", ha detto alle famiglie Herzog. "È un agghiacciante promemoria di ciò che accade nelle profondità dei tunnel del terrore di Hamas: pura crudeltà". Il presidente israeliano, come riporta Times of Israel, ha ribadito alle famiglie che la nazione non si fermerà, "non staremo in silenzio e non distoglieremo lo sguardo dall'obiettivo: vedere Evyatar, Guy e tutti gli ostaggi tornare a casa sani e salvi”. La famiglia del giovane ostaggio ha rinnovato la preoccupazione per il figlio che appare “gravemente malato” nel video della prigionia, pubblicato nelle scorse ore.
“Quest’ultimo documento mostra ancora una volta i crimini di Hamas, un'organizzazione terroristica che sistematicamente fa morire di fame i suoi ostaggi, abusa di loro e usa i loro corpi e la loro sofferenza come strumento di propaganda”, ha detto Herzog. "Hamas cerca di incitare l'opinione pubblica globale contro Israele tramite una falsa campagna di fame, mentre depreda gli aiuti umanitari e li trattiene dai residenti di Gaza", ha accusato il presidente israeliano.
Migliaia di persone si sono riunite questa sera sulla Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv per manifestare a favore di un accordo che garantisca il rilascio di chi è ancora in mano ai sequestratori a Gaza. Manifestazioni simultanee in altre città del Paese.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avuto questa sera "lunghe conversazioni" con le famiglie degli ostaggi Evyatar David e Rom Braslavski, afferma l'ufficio del primo ministro in una nota. Netanyahu, riporta il 'Times of Israel', "ha espresso profondo choc" per i video pubblicati da Hamas e dalla Jihad Islamica Palestinese sui due ostaggi nei giorni scorsi, e ha "detto alle famiglie che gli sforzi per riportare a casa tutti i nostri ostaggi sono in corso e continueranno senza sosta".
Riferendosi al video diffuso da Hamas in cui David appariva estremamente emaciato in relazione alle accuse di carestia diffusa a Gaza, Netanyahu ha affermato: "La crudeltà di Hamas non conosce limiti. Mentre Israele consente l'ingresso di aiuti umanitari a Gaza per i suoi residenti, i terroristi di Hamas stanno deliberatamente facendo morire di fame i nostri ostaggi e li filmano in modo cinico".
"I terroristi di Hamas stanno anche intenzionalmente affamando gli abitanti di Gaza e impedendo loro di ricevere aiuti, il tutto amplificando una falsa campagna di propaganda contro Israele", ha aggiunto il premier israeliano. Netanyahu ha esortato "le nazioni del mondo" a condannare "gli abusi criminali di stampo nazista da parte dell'organizzazione terroristica Hamas".
Hamas ha ribadito che non accetterà il disarmo a meno che non venga istituito uno Stato palestinese sovrano. E' quanto riporta il sito della Bbc. Il gruppo armato palestinese ha affermato di aver risposto così alle dichiarazioni attribuite a Witkoff, secondo cui Hamas avrebbe "espresso la sua volontà" di deporre le armi. Israele considera il disarmo di Hamas una delle diverse condizioni chiave per qualsiasi accordo volto a porre fine al conflitto. I negoziati indiretti tra Israele e Hamas per garantire un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi si sono bloccati la scorsa settimana.
Sarebbero 98 le persone rimaste uccise nelle ultime 24 ore, di cui 39 mentre chiedevano aiuti, negli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza. 1.079, invece, quelle rimaste ferite. Ad affermarlo è il ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas. Secondo il ministero, in totale sono morte 1.422 persone in cerca di aiuto e oltre 10.067 sono rimaste ferite.
Altre sette persone, tra cui un bambino, sarebbero intanto morte per fame nelle ultime 24 ore, afferma ancora il ministero della Salute della Striscia, che riporta i dati sui decessi per malnutrizione e fame inviati dagli ospedali. Secondo il ministero guidato da Hamas, il bilancio delle vittime per fame è salito a 169 dall'inizio della guerra a Gaza, tra cui 93 minorenni.
E' salito intanto a 60.430 morti e 148.722 feriti il bilancio dell'offensiva israeliana sulla Striscia iniziata dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023, continua il dicastero della Salute di Gaza, sotto controllo di Hamas.
"Questa mattina, nell’ambito dello sforzo umanitario internazionale per Gaza, insieme ad Emirati Arabi Uniti e Giordania, l’Italia ha fornito un nuovo contributo alla consegna di aiuti alla popolazione della Striscia di Gaza, partecipando a lanci aerei con il supporto di velivoli emiratini". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un post su X. "Grazie al lavoro congiunto del personale della difesa, in stretto coordinamento con il Maeci, continueremo a garantire il nostro impegno nei prossimi giorni, insieme ai Paesi che hanno aderito all'iniziativa umanitaria. L’Italia resta al fianco della popolazione civile di Gaza e lavora, con determinazione, per un cessate il fuoco che consenta il rilancio di un processo politico verso una pace giusta e duratura", ha concluso Crosetto.
L'operazione umanitaria di lancio aiuti alla popolazione di Gaza "si è concretizzata - a quanto si apprende - a seguito di frequenti contatti tra la premier Giorgia Meloni e il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan".