Peskov: "Nessun progresso su vertice Putin-Zelensky-Trump". Tusk: "Intercettato drone su edifici governativi di Varsavia, arrestati due bielorussi"
La Nato è di fatto in guerra con la Russia. Lo ha affermato oggi, lunedì 15 settembre, il portavoce presidenziale Dmitry Peskov. "È evidente, e non ha bisogno di ulteriori conferme. La Nato sta di fatto prendendo parte alla guerra" in Ucraina, fornendo un sostegno diretto e indiretto al regime di Kiev, ha detto nel corso di un briefing.
Il Cremlino ha poi spiegato che "non ci sono stati ancora progressi" sull'organizzazione del vertice fra Volodymir Zelensky, Donald Trump e Vladimir Putin. Già nei giorni scorsi Peskov aveva dichiarato che i negoziati fra Russia e Ucraina erano "in pausa".
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Sulla stessa linea di Peskov anche il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Medvedev, per il quale l'imposizione di una 'no fly zone' sull'Ucraina, con la conseguente possibilità dell'intervento dei Paesi Nato per abbattere droni russi, implicherebbe una guerra fra Russia e Nato. Si tratta di una "idea provocatoria di Kiev e altri idioti", ha aggiunto in un post sul suo canale Telegram. Mentre l'operazione 'Sentinella dell'Est varata dalla Nato dopo l'incursione dei droni russi in Polonia la scorsa settimana è per Medvedev "quello che resta della coalizione dei volenterosi".
Caccia britannici prenderanno parte all'operazione della Nato 'Sentinella dell'est' per contribuire a proteggere il fianco orientale dell'Alleanza dopo gli sconfinamenti di droni russi in Polonia. "I caccia britannici effettueranno missioni di difesa aerea sulla Polonia per contrastare minacce aeree dalla Russia, compresi droni, nel quadro della missione 'Sentinella dell'est'", ha dichiarato il ministero della Difesa di Londra, precisando che le missioni dei Typhoons della Raf inizieranno "nei prossimi giorni".
Il Regno Unito ha intanto convocato l'ambasciatore russo a Londra per quella che il Foreign Office ha definito una violazione "senza precedenti" dello spazio aereo di Polonia e Romania, due Paesi della Nato. "La violazione significativa e senza precedenti dello spazio aereo polacco e Nato da parte di droni russi la scorsa settimana, seguita da un'ulteriore incursione nello spazio aereo romeno sabato, è completamente inaccettabile", ha dichiarato un portavoce del Foreign Office, citato dal sito del Guardian.
"Il Regno Unito si unisce a Polonia, Romania, Ucraina e ai nostri alleati della Nato nel condannare senza riserve queste azioni sconsiderate", ha aggiunto il portavoce, sottolineando che "la Russia dovrebbe comprendere che la sua continua aggressione non fa che rafforzare l'unità tra gli alleati della Nato e la nostra determinazione a stare al fianco dell'Ucraina, e che qualsiasi ulteriore incursione verrà nuovamente contrastata con forza".
Il primo ministro polacco Donald Tusk ha intanto annunciato oggi l'arresto di due cittadini bielorussi, avvenuto dopo l'intercettazione di un drone che sorvolava edifici governativi nella capitale polacca, Varsavia. "Il Servizio di Protezione dello Stato ha recentemente neutralizzato un drone che sorvolava edifici governativi (via Parkova) e Palazzo Belwederski. Due cittadini bielorussi sono stati arrestati. La polizia sta indagando sulle circostanze dell'incidente", ha scritto sul suo profilo X.
L'esercito ucraino oggi ha riportato un nuovo guasto di Starlink su tutta la linea del fronte. Robert Brovdi, a capo dell'unità droni, ha scritto su Telegram che il sistema di SpaceX, cruciale per le comunicazioni militari e civili nel Paese dove i bombardamenti russi hanno distrutto le infrastrutture di telecomunicazioni tradizionali, è andato fuori uso lungo tutto il fronte alle 7.28 ora locale. Circa mezz'ora dopo il servizio ha iniziato ad essere gradualmente ripristinato, ha aggiunto.
Il down è stato segnalato anche a livello globale, con oltre 40.000 utenti negli Stati Uniti, in Italia, in Polonia e in altri Paesi che hanno subito un'interruzione, secondo Downdetector. Lo scorso luglio vi era stata un'altra interruzione del servizio di Starlink.
Intanto l'Ambasciata della Federazione Russa a Bucarest ha categoricamente smentito le affermazioni relative all'incursione di un drone russo nello spazio aereo rumeno, qualificando l'evento come una provocazione orchestrata dal Kiev. Convocato dal ministero degli Esteri rumeno, l'ambasciatore Vladimir Lipaïev ha definito "infondata" la protesta della Romania che accusava la Russia, ha riferito la sede diplomatica in un comunicato. "Tutti i fatti portano a credere che si sia trattato effettivamente di una provocazione deliberata del regime di Kiev, che starebbe cercando di coinvolgere altri paesi europei in un conflitto contro la Federazione Russa", ha aggiunto.
Secondo il Ministero della Difesa rumeno, frammenti di droni sono precipitati sul territorio rumeno in oltre il 50% degli attacchi russi condotti in prossimità dei confini della Romania a partire da febbraio 2022. Da tale data, sono stati registrati complessivamente 52 attacchi di droni russi in prossimità dei confini nazionali.
Intanto oggi i sistemi di difesa aerea russi hanno distrutto sei droni ucraini nella regione di Belgorod durante la notte, ha riferito il ministero della Difesa russo.
La Commissione Europea "sta lavorando" sul diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina, che arriverà "presto". Lo dice il portavoce Olof Gill, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. Il vice portavoce capo Olof Gill ha ricordato che "fin dal nostro primo pacchetto, e questo è il 19esimo, quello che facciamo è far funzionare al meglio" le sanzioni adottate e "renderle il più efficace possibile. Collaboriamo con tutti i nostri partner in tutto il mondo, per assicurarci che le sanzioni facciano ciò che dovrebbero fare e per assicurarci di rimanere al passo con qualsiasi elusione".
Gill ha ricordato che von der Leyen ha sostenuto che "abbiamo bisogno di più pressione sulla Russia, affinché si sieda al tavolo dei negoziati. Servono più sanzioni, quindi stiamo lavorando al 19esimo pacchetto, in coordinamento con i partner. Stiamo, in particolare, valutando una eliminazione graduale dei combustibili fossili russi più rapida", misure contro "la flotta ombra e i Paesi terzi".
Pertanto, ha continuato, "eventuali nuove misure che verranno annunciate nel prossimo pacchetto di sanzioni saranno pienamente in linea con tutte le norme e le procedure Ue. Ricordo anche che nei pacchetti recenti abbiamo aggiunto nuovi strumenti sanzionatori, che ci consentono di contrastare l'elusione attraverso Paesi terzi". Gill ha infine ricordato che l'Ue sta tentando di coordinare le proprie sanzioni nei confronti della Russia con quelle degli Usa e che, a questo fine, sono in corso contatti con Washington.