Idf alla Knesset: "Conquista Gaza farà cedere Hamas? Non è affatto certo"

Le parole di un rappresentante delle forze israeliane durante una seduta a porte chiuse. Tel Aviv respinge la proposta di Hamas su tregua e ostaggi: "Propaganda". Herzog dal Papa: "Desideriamo la pace". Ministero Salute Gaza: "84 morti in 24 ore"

Israele, proteste dei familiari degli ostaggi detenuti a Gaza - Afp
Israele, proteste dei familiari degli ostaggi detenuti a Gaza - Afp
04 settembre 2025 | 09.12
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Non è certo che la conquista di Gaza City farà cedere Hamas. A dirlo è stato un rappresentante dell'Idf durante una seduta a porte chiuse della Commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset.

Come riferisce l'emittente pubblica israeliana Kan, il rappresentante militare ha rilasciato la dichiarazione in risposta a una domanda del deputato del Likud Amit Halevi, che gli ha chiesto: "Perché l'occupazione di Gaza City dovrebbe indurre Hamas a cedere?". "Non ho detto che avrebbe mandato via Hamas, non ne sono affatto certo - ha risposto il rappresentante dell'esercito -. La città ha un significato simbolico".

Israele respinge proposta Hamas: "E' propaganda"

Il governo israeliano ha intanto respinto una nuova proposta di Hamas su un possibile accordo di cessate il fuoco, ribadendo le proprie condizioni per porre fine alla guerra. Il Movimento islamico aveva dichiarato di essere pronto a raggiungere un "accordo globale" per liberare tutti gli ostaggi israeliani in cambio di un "numero concordato di prigionieri palestinesi" detenuti da Israele. La dichiarazione del gruppo ha fatto seguito a un post del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che esortava Hamas a "restituire immediatamente tutti i 20 ostaggi".

La guerra "può terminare immediatamente se vengono soddisfatte cinque condizioni: il rilascio di tutti gli ostaggi; il disarmo di Hamas; la smilitarizzazione della Striscia di Gaza; il controllo di sicurezza israeliano a Gaza; e l'istituzione di un'amministrazione civile alternativa che non indottrini al terrorismo, non diffonda il terrorismo e non minacci Israele'", viene rilevato dall'ufficio del premier israeliano. "Solo queste condizioni - afferma l'ufficio di Netanyahu - impediranno ad Hamas di riarmarsi e ripetere il massacro del 7 ottobre ancora e ancora, come promette apertamente di fare".

Il parente degli ostaggi: "Sembra che Hamas voglia accordo più di Israele"

"Non so più come reagire a queste dichiarazioni, sembra che Hamas voglia un accordo più del governo israeliano", il commento a Ynet News di Liran Berman, fratello degli ostaggi Gali e Ziv Berman, parlando dell'annuncio di Hamas e dello stop del governo israeliano alla proposta. "Hamas vuole restituire gli ostaggi e porre fine alla guerra - ha aggiunto -. Sono l'ultima persona che si fiderebbe di Hamas, ma almeno per come appare ora, Hamas sta facendo sforzi per restituire gli ostaggi e Israele sta creando difficoltà".

L'Hostages and Missing Families Forum ha intanto invitato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, l'amministrazione statunitense e i mediatori a "convocare immediatamente i team negoziali e a farli sedere attorno ai tavoli delle trattative finché non si raggiunge un accordo". In una sua dichiarazione, il Forum ha chiesto "l'attuazione della proposta di Witkoff come parte di un accordo globale che riporti a casa tutti i 48 ostaggi e ponga fine a questa guerra".

Ministero Salute Gaza: "84 morti in 24 ore per raid Idf"

Intanto almeno 84 palestinesi sarebbero stati uccisi e 338 feriti nelle ultime 24 ore a seguito dei raid condotti dalle forze israeliane sulla Striscia di Gaza, secondo quanto riferito dal Ministero della Salute locale, citato da al-Jazeera. Le autorità hanno precisato che "numerose vittime si trovano ancora sotto le macerie e per le strade", poiché le squadre di soccorso e le ambulanze non riescono a raggiungerle.

Il ministero ha inoltre riferito che 17 persone sono state uccise e 174 ferite mentre cercavano aiuti umanitari, portando a 2.356 il totale dei civili morti mentre tentavano di ottenere assistenza dall’inizio del conflitto, con almeno 17.244 feriti. Secondo l’ultimo bilancio diffuso dalle autorità sanitarie di Gaza, dal 7 ottobre 2023 il conflitto ha causato complessivamente 64.231 morti e 161.583 feriti nella Striscia.

Herzog dal Papa

Il presidente israeliano Isaac Herzog è stato intanto ricevuto oggi dal Papa. Herzog ha espresso ''profonda gratitudine a Papa Leone XIV. Israele - ha detto - sta facendo tutto il possibile per restituire tutti gli ostaggi tenuti nella crudele prigionia degli assassini di Hamas. Israele anela al giorno in cui i popoli del Medio Oriente, i figli di Abramo, vivranno insieme in pace, collaborazione e speranza'', ha scritto il presidente israeliano su 'X'.

''I leader religiosi e coloro che scelgono la via della pace devono unirsi nel chiedere l'immediato rilascio degli ostaggi come primo ed essenziale passo verso un futuro migliore per l'intera regione. Lo Stato di Israele, impegnato a garantire la libertà religiosa per tutti i credenti e determinato a continuare ad agire per la pace, la tranquillità e la stabilità in tutta la regione, è orgoglioso della sua comunità cristiana e si impegna a garantire la sicurezza e il benessere delle comunità cristiane in Terra Santa e in tutto il Medio Oriente, preservando il loro posto unico''.

Herzog si è quindi rivolto al Pontefice affermando che ''la sua ispirazione e la sua guida, Papa Leone, nella lotta contro l'odio e la violenza e nella promozione della pace in tutto il mondo, sono apprezzate e importanti per tutti noi. Non vedo l'ora di continuare ad approfondire la nostra cooperazione per un futuro di giustizia e compassione''.

Per Herzog anche un incontro con il segretario di Stato, card.Pietro Parolin. “Al centro dei loro incontri - ha spiegato il portavoce del presidente Herzog nel dare la notizia nei giorni scorsi - ci saranno gli sforzi per ottenere il rilascio degli ostaggi, la lotta contro l'antisemitismo globale e la salvaguardia delle comunità cristiane in Medio Oriente, oltre a discussioni su altre questioni politiche”.

Herzog - ha sempre fatto sapere il portavoce- visiterà poi l'Archivio e la Biblioteca Vaticana, prima di tornare in Israele nel pomeriggio.

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