Mettere fine "ad un'assurda guerra fratricida", che ha minato e rischia di minare il Movimento 5 Stelle. Stop al fango e al fuoco amico. Il senatore Bartolomeo Pepe, sfiduciato dal meetup di Napoli e protagonista di un diverbio dai toni piuttosto duri con il deputato Roberto Fico, affida a Facebook un lungo messaggio in cui chiede "scusa a tutte le persone che si siano sentite offese dalle parole pesanti ed i toni esasperati che ho utilizzato. Come uomo, ancora prima che come attivista, sono deluso del mio comportamento".
"Mai un uomo deve rinunciare al decoro - scrive Pepe - alla dignità della parola e purtroppo, all'ipocrisia imposta da un ruolo istituzionale: anche quando sei oggetto di diffamazioni, calunnie a livello umano e ad un vero mobbing dal punto di vista professionale. Continuo a sacrificare il mio benessere e soprattutto quella della mia famiglia per un'idea, straordinaria e avvincente, che orgogliosamente rivendico con tutti voi, veri attivisti del Movimento: non un semplice progetto politico, ma un nuovo significato reale a profondo per le nostre vite".
"Io sono Pepe: l'uomo passionale, l'attivista convinto, la voce stentorea della mia terra. Questo movimento è la mia seconda pelle". Ma nelle ultime settimane "ho usato parole pesanti nei confronti del deputato e collega Fico: chiedo scusa per questo. Mai indulgere nella volgarità. A parziale scusante, posso ricordare ai lettori giustamente indignati con me, che il signor Fico ha usato concetti altrettanto volgari e sicuramente più offensivi nella sostanza, additandomi in una pubblica assemblea (poi riportata in un video che gira in rete ) come una persona della quale non si fida, che incontra chiunque ( si noti quanta meschinità in questa illazione velata) e al qual non passerebbe una carta". (segue)