"Milano come Roma": il sindaco Sala chiede di alzare la tassa di soggiorno

Il primo cittadino vuole raddoppiare l’imposta per gli hotel. Federalberghi avverte: “Rischio rincari fino al 15% sui prezzi”. Onorato: "Sala ha ragione, assurdo che Milano non abbia le stesse possibilità di Roma"

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29 ottobre 2025 | 15.52
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Equiparare la tassa di soggiorno di Roma a quella di Milano. E' quanto vuole fare il sindaco Giuseppe Sala, sottolineando come il capoluogo lombardo sia oggi autorizzato ad applicare una tassa di soggiorno “che è la metà di quella di Roma, Firenze e Venezia”. Una disparità che il primo cittadino non comprende e sulla quale lancia una stoccata: “Anche Milano è una città turistica, con fior di alberghi. Quindi chiedo semplicemente di essere equiparati a Roma. Credo sia una richiesta legittima”.

In Europa – secondo quanto visionato da Adnkronos – le principali città applicano una tassa di soggiorno compresa tra i 7 e i 10 euro. Il Comune di Milano difende la proposta di aumento, sostenendo che rappresenti un investimento utile per la città. Come ha spiegato Sala, “s i tratta di un aumento a 10 euro per hotel che hanno prezzi da 600 o 700 euro a notte”.

All'Adnkronos l'assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale e promotore del movimento nazionale Progetto Civico Italia, Alessandro Onorato, ha dichiarato: "Ha ragione il sindaco Sala, è giusto che le città abbiano una propria autonomia per modificare la tassa di soggiorno. Oggi la possono cambiare ma solo all’interno di limiti imposti dal Ministero. È assurdo che Milano non abbia le stesse possibilità di Roma".

Prezzi fino +15%

Diversa la posizione di Maurizio Naro, presidente di Federalberghi Milano, che mette in guardia da un intervento troppo generalizzato. “Attualmente la tassa di soggiorno è fissata, per l’anno giubilare, a 7 euro per gli alberghi a 4 e 5 stelle e a 6,30 euro per quelli a tre stelle e per gli appartamenti turistici. Fino allo scorso anno era di 5 euro, mentre a Roma è arrivata a 12”, spiega all’Adnkronos.

Secondo Naro, un ulteriore aumento “inciderebbe sensibilmente su molte strutture, soprattutto quelle non centrali o non di lusso, dove il peso della tassa potrebbe raggiungere anche il 10-15% del prezzo del soggiorno”. Il Comune di Milano, spiega Naro, "ha stimato un gettito di circa 75 milioni di euro nel 2025 derivante dalla tassa di soggiorno; un aumento, quindi, potrebbe portare ulteriori 20-30 milioni di euro dalle strutture ricettive di fascia più alta".

La tassa nelle altre città

A Roma dal 2023 le tariffe vanno dai 3,50 euro ai 10 euro a notte. Gli ultimi aggiornamenti alle tariffe relative al contributo di soggiorno, "aggiornate - si legge sul sito di Roma Capitale - secondo un criterio di gradualità e differenziate in base alla tipologia e alla classificazione delle strutture ricettive, sia alberghiere sia extra-alberghiere". In particolare, mantenendo per tutte le tipologie di struttura un numero massimo di 10 pernottamenti consecutivi all'anno, per gli alberghi a 1 stella la tariffa è di 4 euro a persona, che sale a 5 con le strutture a 2 stelle, 6 euro per quelli da 3 stelle. Si arriva a 7,50 euro per gli hotel a 4 stelle e a 10 euro per gli alberghi a 5 o più stelle.

La tassa di soggiorno è di 6 euro al giorno a persona per quanto riguarda gli agriturismi, le residenze turistiche alberghiere, le case per ferie. Cinque o 6 euro per notte invece per le case vacanza, a seconda se rispettivamente di categoria 2 o 1. Per quanto riguarda infine le guesthouse e gli affittacamere, si parte dai 5 euro per quelli di categoria 3, che salgono a 6 per le categorie 2 e a 7 per la categoria 1. Per chi sceglie gli ostelli invece, 3,50 euro.

L’1 marzo 2025 è stato aggiornato dal Comune di Napoli il tariffario riguardante la tassa di soggiorno. Secondo quanto disposto, l’incremento rispetto al 2024 è stato da 1 a 2 euro a persona per notte, in base alla tipologia della struttura ricettiva dei turisti. Per le locazioni brevi dall’1 marzo si paga 5 euro a notte, per le strutture extra-alberghiere - quindi B&B, affittacamere, case vacanza - dall’1 marzo si paga 4,50 euro a notte.

Dall’1 marzo sono invece tre euro a notte per il pernotto in un hotel da una stella, 3,50 euro a notte per un hotel a due stelle, 4,50 euro a notte per un hotel a tre stelle, 5,50 euro a notte per un hotel a quattro stelle. Infine, per gli hotel a cinque stelle, o cinque stelle lusso, si paga 6 euro a notte. Non sono tenuti al pagamento della tassa di soggiorno gli under 14, i residenti nel Comune di Napoli, le persone con disabilità riconosciuta e relativi accompagnatori, gli autisti di pullman e guide turistiche, gli studenti universitari domiciliati a Napoli per motivi di studio, le forze dell’Ordine e militari in servizio, i rifugiati politici e richiedenti asilo.

A Salerno, si paga 1,50 euro al giorno per persona nel periodo dal 1 ottobre al 31 gennaio dell'anno successivo e 1 euro al giorno per persona nel restante periodo dell'anno. L'imposta è applicata fino ad un massimo di sette pernottamenti consecutivi.

A Caserta, l’imposta è pari a 1,50 euro al giorno a persona per pernottamenti effettuati in qualsiasi tipologia di struttura ricettiva ad esclusione degli alberghi a 4 stelle che è pari a 2 euro al giorno a persona, mentre per alberghi a 5 stelle, oppure superiori è pari a 3 euro al giorno a persona. L’imposta si applica per ogni pernottamento e per un massimo di 10 giorni consecutivi. Non ci sono indicazioni, ma il tema è in discussione, sulla tassa di soggiorno ad Avellino e Benevento.

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