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Altan: "La satira non cambia ma ora con la destra il bersaglio è più facile"

Francesco Tullio Altan a Pescara al festival 'Cartoons on the Bay' per ricevere il Premio Bonelli

Francesco Tullio Altan, a
Francesco Tullio Altan, a "Cartoons on the Bay" per il Premio Bonelli - (foto AdnKronos)
02 giugno 2023 | 12.37
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"La satira non cambia, perché si occupa sempre di politica. Il nostro mestiere è quello di stare attenti. Ma ora, con la destra al governo, il bersaglio in qualche maniera è più facile". Anche più bello? "No, di bello in questo caso non c'è niente". E' quanto spiega Francesco Tullio Altan - rispondendo alla AdnKronos - a margine di 'Cartoons on the Bay', il festival del film d'animazione promosso e organizzato dalla Rai, in corso a Pescara, che ad Altan assegnerà il Premio Bonelli.

"In realtà - osserva - quello della satira non è un mestiere che serva veramente ad andare contro le cose, la nostra è un'arma dolce e quindi la cosa più importante è che si mettono insieme persone che la pensano allo stesso modo e che si ritrovano in quella vignetta e si sentono un pochino meno sole". Quanto allo 'stato di salute' attuale, "la satira c'è e ci sarà sempre, è un linguaggio che fa parte dell'uomo - risponde Altan - Se poi stia bene o no, questo non lo so: è un'antica domanda che non ha risposta. Possono stare bene o meno bene quelli che la fanno".

Suggerimenti ai giovani che vogliono fare satira? "Lavorare e basta: metterci voglia e provare fino a che trovi un suo linguaggio e una sua strada - indica Altan - Saper disegnare è importante ma non è indispensabile: la satira vive più sulle battute che sul disegno. Almeno la satira attuale; per quella dell'Ottocento era molto importante il disegno, adesso molto meno. Il disegno è la scelta dell'interprete di quella battuta".

Quanto alla caricatura politica, "non è il mio forte, mi ha sempre interessato di più chi mette i personaggi nei posti di potere che non le persone di potere. Ci sono delle eccezioni, però - avverte - perché quando il personaggio è molto importante bisogna occuparsene: come per Craxi, per Berlusconi e ora per la signora Meloni". Ma perché il papà di Cipputi poi fa la Pimpa? "Nasce dal semplice fatto che ho avuto una bambina e per fortuna la storia della Pimpa continua, fa quel che vuole...".

(dell'inviato Enzo Bonaiuto)

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