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Australia, morto il killer degli autostoppisti

Ivan Milat, 74 anni, è deceduto in carcere per un tumore

(Afp)
(Afp)
27 ottobre 2019 | 13.56
LETTURA: 2 minuti

Ivan Milat, il più noto serial killer australiano, è morto in carcere all'età di 74 anni per un tumore. Le autorità carcerarie del New South Wales hanno riferito che Milat, dopo che a maggio gli era stato diagnosticato un tumore all'esofago e allo stomaco, era stato trasferito dal carcere di massima sicurezza di Goulburn, dove si trovava in isolamento, al reparto sanitario del carcere di Long Bay.

Milat, ex operaio, era stato condannato nel 1996 a sette ergastoli per avere ucciso due cittadini britannici, tre tedeschi e due australiani, dopo avere offerto loro un passaggio mentre facevano l'autostop. Per altri tre casi sospetti non è stato possibile stabilire la sua colpevolezza. I corpi mutilati delle vittime erano stati rinvenuti all'inizio degli anni '90 in delle tombe improvvisate nella foresta di Belanglo, a circa 150 chilometri a sud di Sydney. Le uccisioni erano avvenute tra il 1989 e il 1992.

Secondo quanto emerse in tribunale, due delle vittime erano state colpite con numerosi colpi di arma da fuoco alla testa, mentre una di loro era stata decapitata. Inoltre, i corpi presentavano segni di violenze di natura sessuale, avvenute "prima o dopo la morte". Milat, che non ha mai confessato i suoi crimini, venne arrestato nel maggio del 1994 dopo che un autostoppista britannico era riuscito nel gennaio del 1990 a sfuggire ad un tentativo di sequestro, mettendo poi la polizia sulle tracce del killer.

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