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Crocetta a 'La Zanzara': "Volevo ammazzarmi. Dilaniato così perché gay"


 
23 luglio 2015 | 08.19
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Non mi sono suicidato perché è intervenuto un procuratore perbene, Lo Voi, uno che si batte per la verità, uno apolitico. Lo ringrazio”. Lo dice Rosario Crocetta, presidente della Regione Sicilia, a 'La Zanzara' su Radio 24 sul caso della presunta intercettazione con Matteo Tutino su Lucia Borsellino. “Oggi – dice Crocetta - sarei un uomo morto, infangato e forse tra qualche anno si sarebbe scoperto che avevano assassinato un uomo innocente”.

“Ho pensato davvero di ammazzarmi – racconta Crocetta alla Zanzara – e lo avrei fatto subito dopo l’uscita della notizia. Ma è arrivato il mio avvocato che mi ha preso in albergo, mi ha portato nel suo studio e mi ha detto che il procuratore stava verificando la notizia. Altrimenti sarei già un uomo morto. Piangevo, non mangiavo, non dormivo, non mi affacciavo alla finestra perché pensavo che qualcuno mi potesse guardare e mi insultasse, ho avuto paura di uscire di casa. Qualcosa di ignobile. Senza quel giudice sarei una larva umana, è moralmente possibile tutto questo? Possiamo vivere in un Paese così?”.

Avevo trovato su internet – dice Crocetta a Radio 24 – un modo veloce, sicuro, in modo che nessuno mi potesse salvare. Visto che non possiedo armi, mi sono chiesto: come mi ammazzo in modo che nessuno mi salvi? Pensavo alle tecniche che dovevo adottare per evitare l’arrivo di qualcuno, ho anche i militari sotto casa e un collaboratore vicino a me. Ma ho trovato un metodo facile, semplice. Lo avevo trovato ma non lo dico per paura delle emulazioni”.

"Tutino? Non è il mio tipo, non mi piacciono i borghesi" - "Tutino? Non è il mio tipo, non mi piacciono i borghesi", dice ancora Crocetta aggiungendo: "Ma si può dire questo di un presidente? Lo dicono perché sono omosessuale, se ero etero non mi avrebbero dilaniato in questo modo. Hanno detto che ero l’amante di Tutino, il mio medico. Ma gli uomini così non mi piacciono. Tutino è macho, borghese, mentre io sono pasoliniano e non c’entro nulla con l’estetica borghese. Quando ero ragazzo mi piaceva molto Pierre Clementi, un amore simbolico. E poi mi appassionava Ninetto Davoli. Io coi borghesi non c’entro niente”.

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