
Stabilito un risarcimento di duemila euro per ciascuno dei sei carabinieri, parte civile nel processo
Il giudice dell’udienza preliminare di Milano Fabrizio Filice ha condannato a due anni e otto mesi Fares Bouzidi, il ventiduenne alla guida dello scooter inseguito dai carabinieri su cui ha trovato la morte Ramy Elgaml, accusato di resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Il gup, al termine del processo con rito abbreviato, ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri di Milano Giancarla Serafini e Marco Cirigliano. Stabilito un risarcimento di 2mila euro per ciascuno dei sei carabinieri, parte civile nel processo. Le motivazioni tra 90 giorni.
"È una sentenza che ci delude perché riteniamo che la pena sia stata troppo elevata rispetto a quella che è la realtà dei fatti contestati. Le sentenze non si commentano, ma si impugnano quindi aspettiamo le motivazioni per le quali il giudice si è preso 90 giorni. Solo dopo valuteremo i profili di impugnazione in appello", così l'avvocato Marco Romagnoli che insieme alla collega Debora Piazza difende Fares Bouzidi, presente in aula. "Gli abbiamo spiegato che non è una sentenza definita e che aspettiamo le motivazioni" aggiunge il difensore.
Intanto, la Procura di Milano, con gli stessi pm Giancarla Serafini e Marco Cirigliano presenti oggi a dibattimento, è intenzionata a chiudere in tempi stretti le indagini per l'incidente - dopo il lungo inseguimento durato circa 8 chilometri in pieno centro città - avvenuto la notte del 27 novembre scorso e conclusosi con l'impatto mortale all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta, in zona Corvetto. Fares e un carabiniere alla guida di una (delle tre) auto sono indagati per omicidio stradale, altri militari devono invece rispondere di favoreggiamento e depistaggio per aver fatto cancellare un video, girato con il cellulare, a un testimone che riprende la fase finale dello scontro. "Aspettiamo la chiusura delle indagini e le contestazioni della procura se ci saranno, vedremo quello che sarà ricostruito. Li è tutta un'altra partita, è tutto da accertare" conclude l'avvocato Romagnoli.