Influenza e virus 'cugini', Pregliasco: "Con il freddo aumentano i casi, possibili 400mila colpiti in una settimana"

Italia alle prese con sbalzi termici, virus simil-influenzali e Covid

Un termometro (Foto )
Un termometro (Foto 123Rf)
02 ottobre 2025 | 16.33
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Arriva la prima ondata di freddo dalla Russia e l'Italia si prepara al crollo delle temperature. Ma se la colonnina del mercurio registrerà già in queste ore una discesa, sarà la curva dei casi di virus respiratori a salire, in direzione ostinata e contraria. E un numero crescente di italiani sperimenterà i primi malanni della stagione. Il freddo, evidenzia all'Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, è "l'elemento trigger", l'innesco "del peggioramento del numero di casi". Le previsioni parlano chiaro: le temperature scenderanno fino a 10-12°C sotto la media del periodo e avremo minime intorno ai 4°C e massime sui 13-14°C nelle zone più fredde. Il meteo segnala poi forti temporali sul Nord Est, che da lì si spingono fino alle regioni centrali adriatiche. Uno scenario da novembre, più che da ottobre. E ci si metterà anche il vento ad acuire il freddo, poi la situazione potrebbe tornare in linea con la normalità autunnale. Insomma, lo sbalzo termico è assicurato.

L'impatto della sferzata di freddo sull'accelerata dei virus stagionali? "Potremmo stimare a livello nazionale 400mila casi settimanali, per effetto del calo delle temperature", analizza Pregliasco, direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell'Irccs ospedale Galeazzi Sant'Ambrogio. Ad alimentare la crescita delle infezioni "non c'è solo l'influenza - puntualizza l'esperto - In questo momento le rilevazioni del virus influenzale sono minoritarie rispetto ai virus 'cugini', simil-influenzali, come adenovirus, rinovirus. E c'è poi il Covid che si fa sentire". A ogni patogeno il suo 'habitat' ideale: se i virus parainfluenzali sono facilitati nella loro attività dagli sbalzi termici, la 'vera' influenza - ricorda sempre Pregliasco - alzerà la testa quando avremo "temperatura bassa sotto lo zero per più giorni consecutivi, con umidità relativa elevata".

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