Osservatorio "Anni piombo": "Clima d'odio preoccupa, un decalogo per la riconciliazione"

Perruggini Ciotta: "Cittadini e istituzioni chiamati al rispetto reciproco e alla responsabilità nelle parole e nei gesti quotidiani"

Potito Perruggini Ciotta
Potito Perruggini Ciotta
15 settembre 2025 | 16.56
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L’Osservatorio nazionale anni di piombo per la verità storica guarda "con grande preoccupazione al clima di odio e di aggressività che sta riemergendo nel nostro Paese. Insulti, contrapposizioni e violenze verbali rischiano di trasformarsi in conflitti reali, facendo dimenticare gli insegnamenti della nostra storia". Lo fa sapere lo stesso Osservatorio che lancia una "Carta della memoria e della riconciliazione" per "non dimenticare e per non ripetere".

"Gli anni più bui della Repubblica ci hanno mostrato dove porta l’odio: una spirale che non conosce limiti e che produce solo dolore e vittime - sottolinea Potito Perruggini Ciotta, presidente dell'Osservatorio nazionale anni di piombo per la verità storica - Per questo sentiamo il dovere di richiamare tutti, cittadini e istituzioni, al rispetto reciproco e alla responsabilità nelle parole e nei gesti quotidiani. Solo così possiamo evitare che le tensioni si trasformino in nuove ferite per le nostre comunità".

"Il nostro compito è vigilare, sensibilizzare e raccontare, affinché ciò che è accaduto non torni mai più. Ma non basta guardare al passato: serve un impegno collettivo, concreto, che unisca", prosegue il presidente dell'Osservatorio nazionale anni di piombo per la verità storica promuovendo "la Carta della memoria e della riconciliazione, un decalogo semplice e chiaro che vuole diventare un impegno comune di cittadini, associazioni e istituzioni".

Nella 'Carta della memoria e della riconciliazione" per non dimenticare, per non ripetere si legge: "Ricordiamo il passato per costruire un futuro senza violenza; onoriamo tutte le vittime del terrorismo, senza distinzioni; studiamo la storia per capire le cause e le conseguenze degli anni di piombo; rifiutiamo ogni estremismo, perché il fanatismo porta solo dolore; sosteniamo il dialogo e la riconciliazione, perché la pace nasce dalla comprensione". "Difendiamo la democrazia e la libertà, valori conquistati con sacrificio - aggiunge l'Osservatorio - Ripudiamo l’odio, la violenza e la vendetta, scegliendo sempre la giustizia e la verità; diamo voce alla memoria, raccontando alle nuove generazioni ciò che è accaduto; impariamo dagli errori del passato, per non ripeterli mai più; ci impegniamo a essere cittadini consapevoli, promotori di pace e rispetto".

"Questa Carta non è un documento formale, ma un patto morale che invitiamo tutti a firmare, insieme, per costruire un’Italia più giusta, unita e pacifica - prosegue l'Osservatorio - Con questo spirito rivolgiamo un appello al governo, e in particolare al ministero della Cultura, dell’Università e dell’Istruzione, affinché si facciano promotori della diffusione del decalogo della memoria e della riconciliazione nelle scuole e nelle università italiane. Riteniamo che questo strumento possa divenire un’occasione preziosa di non violenza attiva e di educazione al dialogo, creando ponti tra generazioni e prevenendo il ritorno di linguaggi e pratiche che dividono".

"Ringraziamo, infine, Federico Mollicone, primo firmatario della proposta di legge per l’Istituzione del Museo del terrorismo in memoria delle vittime civili e dei caduti delle Forze di polizia - conclude - Tale iniziativa legislativa, mira a garantire il dovere morale e civile della Repubblica di custodire e rinnovare la memoria delle vittime del terrorismo, in coerenza con il Giorno della memoria".

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