
Le prime informazioni, riportate anche nella convalida del fermo di Gianluca Soncin, parlavano di almeno 24 coltellate inflitte con una lama di 9 centimetri
"Più di trenta coltellate". E' il primo esito dell'autopsia sul corpo di Pamela Genini, uccisa dall'ex compagno Gianluca Soncin nell'appartamento della 29enne in via Iglesias a Milano. Le prime informazioni, riportate anche nella convalida del fermo dell'uomo, parlavano di almeno 24 coltellate inflitte con una lama di 9 centimetri.
Giovedì per Soncin è arrivata la convalida del fermo. Il 52enne è accusato di l’omicidio volontario pluriaggravato. Il giudice ha riconosciuto tutte le aggravanti tra cui la premeditazione, la crudeltà e i futili motivi.
Il giudice nel ricostruire quanto accaduto ricorda che l'uomo è entrato nell’appartamento "munito di un coltello a serramanico con una lama di 9 centimetri, che ha adoperato per ucciderla", un secondo coltello a serramanico lo ha lasciato in macchina e altri 13 coltelli sono stati trovati nella sua casa di Cervia. "Non vi è stato un litigio inaspettato tra i due, bensì una vera e propria spedizione dell’uomo a casa della donna, decisa almeno una settimana prima, se non prima ancora, quando si è munito del duplicato delle chiavi dell’abitazione della vittima". Un altro elemento che rafforza la premeditazione. Quando, una volta nell'appartamento al secondo piano, non è riuscito a convincerla a tornare con lui "ha optato per l’originario piano di toglierle la vita" perché "il filo conduttore che ha spinto" il 52enne è quello del "o con me o con nessun altro'".
"Faccio fatica a parlare, ma vi dico che tutto quello che ha fatto quel mostro a mia figlia, lo deve pagare, ma pagare. L'ha fatta soffrire tanto". Lo ha detto la mamma di Pamela Genini, intervistata dalla TgR Lombardia.
"Era tutto bello in mia figlia, era un sole, un amore. La luce che c'era in lei portava amore a tutti", sottolinea la mamma della 29enne, uccisa martedì sera a Milano con almeno 24 coltellate dal compagno Gianluca Soncin.