
Il lungo serpentone di carri allegorici (oltre 40) ha attraversato il centro della Capitale. Durante la sfilata un minuto di silenzio per Gaza
A Roma è il giorno del Pride. Sotto il sole cocente della Capitale una folla oceanica ha sfilato per i diritti Lgbtq+. "Siamo un milione", hanno gridato gli organizzatori durante la manifestazione. La sfilata dei 40 carri allegorici è partita da piazza della Repubblica ed è terminata a Caracalla, attraversando il centro della Capitale. Tra le tante bandiere arcobaleno, anche quelle della Palestina. Sui alcuni cartelli si legge: "Free Gaza, free Palestine". Presente al corteo anche la comunità ebraica Lgbt, con il carro di Keshet Europe, con tante bandiere arcobaleno con sopra la stella di David. "Viva la pace. Le guerre non sono due squadre di calcio. Non una sfida tra Roma e Lazio. Ci sono popoli che soffrono nel mondo", hanno gridato dal camion.
"Siamo qui per i diritti di tutte e tutti, per avere un’Italia più inclusiva ed equa, migliore di quella che abbiamo adesso. Fuorilegge perché è quello che siamo in questo Paese oggi, dobbiamo combattere e dobbiamo essere in tanti", ha detto il portavoce Colamarino. Presente anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che ha definito questo Pride "bello ed emozionante", "una giornata di grande calore e di sentimento della comunità Lgbtqia+". Il primo cittadino ha aggiunto: "C’è tanta città tutta insieme: Roma grande città dei diritti, ma il Pride è anche un momento di battaglia".
La giornata termina all'Ippodromo delle Capannelle con Pride X, la festa di Rock in Roma, con il concerto che vedrà protagoniste Rose Villain, BigMama e Ditonellapiaga.
"Palestina libera". Questo il grido dal carro del Coordinamento del Roma Pride. Arrivati a via Cavour, alle 17 in punto, come richiesto anche dall’iniziativa dell’Arcigay Roma, è stata abbassata la musica di ogni carro e gridato la solidarietà alla Palestina.
L’Arcigay Roma ha portato dei fogli sui quali è stampata la bandiera della Palestina, distribuiti prima dell'inizio dell'evento. "Un 'silenzio' simbolico per prendere una posizione chiara e netta contro il genocidio del popolo palestinese e in segno di protesta contro chi sta attuando e permettendo che accada tutto questo", si afferma.
Lungo il percorso del Roma Pride sono apparsi manifesti firmati da Laika, in collaborazione con Arcigay Roma, per denunciare il sostegno di alcuni sponsor a Israele. “No Pride in Genocide! anche quest’anno Arcigay Roma - aveva sottolineato l’associazione sui social - ha deciso di attraversare Roma Pride con una postura critica. Riteniamo che non possa esistere alcuna manifestazione d’orgoglio queer che ignori l’oppressione genocida di Israele sul popolo palestinese, dichiarando solidarietà e al contempo raccogliendo sponsor come Starbucks, Disney e P&G”.
Tra i camion, quello di +Europa con sopra il segretario Riccardo Magi. “Censurate sto carro”, si legge sopra lo striscione che ricopre il carro e accanto le foto di Meloni, Putin, Trump, Orban. “Orban ha vietato i Pride, Trump ha fatto cancellare la parola ‘gay’ da tutti i siti istituzionali, Meloni ha inventato un reato universale per punire i genitori omosessuali e Putin vuole cancellare le vite delle persone Lgbtiq+. Per questo - spiegano da +Europa -, siamo al Roma Pride con il nostro carro contro ogni censura e in solidarietà con il Budapest Pride reso illegale da Orban. C’è una cosa che nessun decreto, nessun bavaglio, nessun autocrate potrà mai fermare: l’orgoglio. Contro chi ci vorrebbe invisibili, noi rispondiamo così: censurate ‘sto carro. Se ci riuscite”.
Su uno dei carri sono state appese quattro sagome raffiguranti Donald Trump, J.K. Rowling, Bejamin Netanyahu ed Elon Musk a testa in giù.
Madrina quest'anno la cantante Rose Villain: il titolo della sua hit sanremese, 'Fuorilegge', è anche lo slogan della manifestazione. Per l'occasione ha indossato un abito spaziale color cipria da sopra un missile di cartapesta posizionato sul carro di Muccassassina ha sventolato la bandiera della Palestina e poi ha intonato il suo brano. (VIDEO)
“Penso che sia un dovere usare la nostra voce per propagare messaggi di unione e per me essere qui oggi rappresenta una scelta fondamentale: quella tra odio e amore", ha detto durante il corteo di oggi nella Capitale. "Una scelta che possiamo compiere dentro di noi, nel nostro modo di essere, nel nostro modo di relazionarci. Se odiare è un atto che discrimina e separa, l'amore ha il potere di rimarginare le ferite. Stare qui, mano nella mano, è la più grande dichiarazione d'amore che possiamo fare. E sì, è vero, siamo costantemente esposti all'odio, ma oggi stiamo dando l'esempio tangibile di cosa significa, invece, esporsi all'amore”".
Alla sfilata, cui hanno partecipato numerose associazioni e gruppi della società civile: Famiglie Arcobaleno, Gender X, Libellula, Roman Volley, Disability Pride, Agedo, Arcigay Roma, Leather Club, e molte altre realtà attive sul territorio, c’è stato anche un inedito: con lo slogan 'Municipio Roma XI – Fuorilegge', debutta al Pride un carro di un Municipio capitolino.
Lo striscione ‘Fuorilegge’ in testa alla parata è stato retto, tra gli altri, dal portavoce della parata capitolina, Mario Colamarino, e dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Tra gli altri amministratori capitolini presenti, gli assessori alla Scuola e al Turismo, Claudia Pratelli e Alessandro Onorato e i presidenti di Municipio Amedeo Ciaccheri, Gianluca Lanzi ed Elio Tomassetti. Con loro anche il segretario della Cgil Roma e Lazio, Natale Di Cola. Inoltre in piazza Marta Bonafoni, Laura Boldrini, Alessandro Zan e Matteo Orfini. E il leader di Avs Nicola Fratoianni. Ha sfilato anche Vladimir Luxuria.