
Diverse segnalazioni al 112 dopo la diffusione delle foto dei tatuaggi sulla donna. Le impronte inviate anche all'estero. Sul collo della neonata segni di strangolamento
L'esito dell'esame del Dna ha confermato il rapporto di parentela tra la donna e la neonata di pochi mesi trovate morte nel parco di Villa Pamphili, a Roma, sabato scorso: sono madre e figlia.
Intanto, dopo che la polizia ha diffuso ieri le foto dei quattro tatuaggi che erano sul corpo della donna, al 112 sono arrivate diverse chiamate. Le segnalazioni sono al momento al vaglio degli investigatori della Squadra Mobile, che continua a indagare.
Almeno due le segnalazioni ritenute più di interesse investigativo fra quelle giunte finora: una donna ha riferito di aver visto venerdì sera a Villa Pamphili un uomo con una bimba in braccio nei pressi del luogo dove poi è stata ritrovata. Un racconto che troverebbe riscontro con quanto raccontato anche da tre minorenni che hanno contattato il 112 fornendo la stessa versione su un uomo che si aggirava nella villa con in braccio un fagotto.
Oggi nel parco romano ci sarà quindi un nuovo sopralluogo per eseguire ulteriori approfondimenti.
Sono state intanto inviate anche alle banche dati estere le impronte dattiloscopiche della donna di circa trent’anni. Nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, che procede per l’ipotesi duplice omicidio aggravato, anche gli esiti del Dna verranno inviati all’estero se non si riuscirà prima a risalire all’identità della donna. Dai risultati dell’autopsia sono emersi segni sul collo della neonata che fanno ritenere che possa essere stata strangolata mentre sul corpo della donna non ci sono segni di violenza.
Nelle informazioni diffuse finora, la polizia ha parlato di "una donna dall'età presumibile di 20/30 anni", dunque più giovane di quanto non si pensasse in un primo momento, dai "lineamenti caucasici". "Aveva i capelli chiari" ed era "alta 1.64 per un peso di 58 kg". Quattro i tatuaggi sul corpo: le immagini, diffuse dalla Questura, mostrano un primo tatuaggio che la donna aveva sulla parte interna del piede destro, vicino al malleolo, un secondo presente sulla fascia addominale superiore della vittima e un terz osulla parte esterna del braccio destro, all'altezza dell'omero. Infine un quarto sul braccio destro, altezza omero lato interno, che sembra rappresentare due pappagalli bianchi.