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Fine vita, morto paziente in Emilia Romagna: era in attesa del suicidio assistito

Proprio nella giornata di oggi il Tar si sarebbe espresso in merito al ricorso presentato da una consigliera regionale di Forza Italia e dalle associazioni pro-vita per sospendere l’iter di accesso al fine vita

Corsia di ospedale - Fotogramma
Corsia di ospedale - Fotogramma
15 maggio 2025 | 14.13
LETTURA: 2 minuti

Era in attesa di sottoporsi al suicidio assistito e aveva completato tutte le fasi dell’iter burocratico previsto per accedere al trattamento. La procedura però si era interrotta dopo che il Tar dell’Emilia Romagna aveva accolto la richiesta di sospensiva avanzata da Valentina Castaldini, consigliera regionale di Forza Italia. E così il paziente è morto per cause naturali, a poche ore dalla discussione sul ricorso cautelare che il Tribunale amministrativo regionale avrebbe esaminato nella giornata di oggi.

A comunicare l’avvenuto decesso sono stati Domenico Menorello e Francesco Fersini, legali della Castaldini e di molti comitati pro-vita che si sono costituiti nel corso dei mesi.

“In udienza è stato comunicato il decesso per cause naturali del paziente che era in attesa di accedere al suicidio assistito, dunque è cessato il motivo di ricorso per quanto riguarda la fase cautelare della sospensiva“ spiegano gli avvocati, che specificano come rimanga comunque valida la richiesta avanzata al Tar affinché vengano discusse le delibere regionali che disciplinano la materia.

La richiesta di Castaldini e delle associazioni è quella di fissare una serie di linee guida e procedure omogenee per le Ausl per somministrare il farmaco che porta al suicidio assistito. Il tutto in attesa di una legge nazionale che regolamenti la materia, visto che la Regione Emilia Romagna, con le delibere approvate dalla giunta Bonaccini nel 2024 che depenalizzano l’aiuto al suicidio in specifiche condizioni, seguendo le indicazioni stabilite dalla Corte costituzionale nel 2019, si era mossa in autonomia rispetto al governo centrale. Nel frattempo la consigliera Castaldini - anche di recente - ha sempre ribadito che il ricorso presentato al Tar trova fondamento nel fatto che il tema del fine vita sia di competenza esclusiva di una legge nazionale.

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