Marzio G. Mian vince il Premio Estense 2025

Con il libro "Volga Blues. Viaggio nel cuore della Russia" (Gramma Feltrinelli)

(il vincitore Marzio G. Mian)
(il vincitore Marzio G. Mian)
27 settembre 2025 | 18.30
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È Marzio G. Mian con "Volga Blues. Viaggio nel cuore della Russia" (Gramma Feltrinelli) il vincitore della 61esima edizione del Premio Estense. Il verdetto è arrivato alla terza votazione, caratterizzata, come da tradizione, da un confronto vivace e partecipato tra la giuria tecnica del Premio Estense presieduta da Alberto Faustini e composta da Davide Berti, Giorgia Cardinaletti, Francesco Costa, Tiziana Ferrario, Paolo Garimberti, Giancarlo Mazzuca, Agnese Pini, Venanzio Postiglione, Alessandra Sardoni, Fabio Tamburini e Luciano Tancredi, e quella popolare.

Le due giurie si sono riunite nel primo pomeriggio al Circolo dei Negozianti a Palazzo Roverella, a Ferrara, per discutere e votare il vincitore all'interno della quartina finalista composta da oltre che da Mian, da Milena Gabanelli e Simona Ravizza con "Codice Rosso. Come la sanità pubblica è diventata un affare privato" (Fuori Scena), Gad Lerner con "Gaza. Odio e amore per Israele" (Feltrinelli) e Paolo Rumiz con "Verranno di notte. Lo spettro della barbarie in Europa" (Feltrinelli).

Al Teatro Comunale "Claudio Abbado di Ferrara" si è svolta questa sera la cerimonia di premiazione, condotta come da tradizione da Cesara Buonamici. Nel corso dell'evento è stata consegnata l'Aquila d'Oro 2025 a Marzio G. Mian e la Colubrina d'Argento a Corrado Augias, proclamato vincitore del 41° "Riconoscimento Gianni Granzotto. Uno stile nell’informazione" dalla giuria composta dal presidente della Fondazione Premio Estense, Gian Luigi Zaina, e da dieci imprenditori espressione dei territori di Bologna, Ferrara e Modena (Marcello Bergamini, Riccardo Fava, Paolo Molinari, Laura Padovani, Mauro Padovani, Francesco Possati, Maria Silvia Salami, Donatella Sighinolfi, Giovanni Tamburini e Luca Targa) con il parere favorevole della giuria tecnica. Il riconoscimento, istituito nel 1985 in memoria di Gianni Granzotto, presidente per vent’anni delle giurie dell’Estense, è conferito a chi si è particolarmente distinto per correttezza, impegno e professionalità nell’ambito dell’informazione.

La riunione per la votazione dei titoli finalisti si è aperta con un minuto di silenzio per ricordare Federico Aldrovandi e Giancarlo Siani perché - come sottolineato dal presidente della giuria Alberto Faustini: "Nel primo caso c’è stato un grande sforzo giornalistico per cambiare la narrazione dell’uccisione dello studente ferrarese e poi c’è il ricordo di un collega che ha avuto il coraggio di raccontare la camorra con le sue inchieste".

Il Premio Estense, che dal 1965 premia l'eccellenza del giornalismo italiano, quest’anno con 80 titoli, ha registrato il più alto numero di volumi candidati nella storia della manifestazione. Il presidente della giuria tecnica del Premio Estense, Alberto Faustini, ha commentato: "La vittoria di Marzio G. Mian ha un bel significato per un giornalismo che sa ancora viaggiare, cercare di capire, entrare dentro le storie. Un mese, 6.000 km lungo il Volga per raccontare la Russia di cui non abbiamo mai parlato, i confini che non conosciamo tra i singoli territori che un tempo facevano parte dell’Unione Sovietica e premiare un giornalismo che ha ancora voglia di capire e che ha voglia di profondità".

Marzio G. Mian commenta così la vittoria: "Il Premio Estense mi ripaga della fatica di una carriera e dei momenti di panico che ho vissuto in questo viaggio. Il libro è il frutto della grande passione per questo mestiere, sono un giornalista, un cronista e ho voluto raccontare quello che gli altri non raccontavano per provare a interrompere un blackout di informazione che ha riguardato non un Paese qualsiasi, ma il Paese più grande del mondo. Ho voluto riavvolgere il nastro della storia e degli eventi perché non si può raccontare la Russia di oggi e quello che sta accadendo senza fare un percorso a ritroso".

Marzio G. Mian ha svolto inchieste e reportage in 58 paesi del mondo per i media italiani e internazionali. Nel 2023 ha ottenuto a Berna il True Story Award, premio per il miglior reportage internazionale. Ha fondato la società giornalistica non profit The Arctic Times Project, con sede negli Usa, che si propone di raccontare sul campo le conseguenze del cambiamento climatico nella regione artica. Ha co-fondato il gruppo giornalistico River Journal Project, racconto multimediale dei temi d’attualità attraverso i grandi fiumi del mondo. Collabora con Internazionale, L'Espresso, Rai, Sky Italia, Harper's, Reportagen, Revue XXI, Le Temps, Neue Zürcher Zeitung. È tra i giornalisti affiliati al Pulitzer Center di Washington. È stato per sette anni vicedirettore di Io Donna, il magazine femminile del Corriere della Sera. Tra le sue pubblicazioni: Guerra bianca, Maledetta Sarajevo (con Francesco Battistini), Tevere controcorrente e Artico. La battaglia per il Grande Nord.

Gian Luigi Zaina, presidente della Fondazione Premio Estense, ha dichiarato: "Sono presidente della Fondazione Premio Estense da sei anni e tutte le volte la votazione ci stupisce. In questo caso, è stata al fotofinish perché i titoli hanno ricevuto tutti un gradimento simile. Alla terza votazione c’è stata una convergenza rapida e inaspettata su Marzio G. Mian che ha vinto con un reportage su una Russia inedita. Un viaggio lungo il Volga che ci ha coinvolto e appassionato".

Monica Liverani, amministratore delegato di Azimut Capital Management e Chief Sustainability Officer di Azimut Holding, in qualità di sponsor, ha dichiarato: "Sostenere il Premio Estense significa credere nella cultura come strumento di dialogo e coesione, un riferimento ancora più prezioso in un contesto di incertezza come quello attuale. Per Azimut è un impegno concreto, per questo siamo orgogliosi di rinnovare, per il terzo anno consecutivo, il nostro legame con una manifestazione che continua a crescere in qualità e rilevanza, arricchendo questo percorso anche con incontri sul territorio che hanno riscosso grande partecipazione e apprezzamento". (di Paolo Martini)

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