'Sulle tracce di Sandokan', il ritorno di un mito intramontabile

Un saggio di Danilo Gallo ripercorre la leggenda di Salgari e il fascino eterno dell'eroe della Malesia, in occasione della nuova serie Rai

'Sulle tracce di Sandokan', il ritorno di un mito intramontabile
13 novembre 2025 | 11.44
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Con una media di quasi tre romanzi all'anno, Emilio Salgari (1862-1911) fu una vera e propria officina dell'immaginazione. Nel 1901, in un'Italia in cui il 56% della popolazione non sapeva ancora leggere, i suoi libri vendevano tra le 80 e le 100 mila copie ciascuno: numeri da bestseller ante litteram. Sarebbe potuto scomparire come una meteora del feuilleton, e invece il suo ciclo indo-malese è diventato parte integrante della nostra memoria collettiva.

Ora, in occasione dell'imminente nuova serie tv di Sandokan che riporta in vita il fascino esotico dell'eroe della Malesia per le nuove generazioni, il giornalista Danilo Gallo - storica firma di Tv Sorrisi e Canzoni - dedica a questa leggenda un libro che è insieme saggio, viaggio e omaggio: "Sulle tracce di Sandokan. Storie di pirati, isole scomparse e tigri volanti" (Magenes Editore).

Con una struttura agile e un linguaggio accessibile, Gallo guida il lettore in una vera avventura metaletteraria tra fonti critiche, aneddoti, ricostruzioni storiche e curiosità letterarie. Non solo un tributo per i fan di lunga data, ma un invito anche ai più giovani a riscoprire la magia di un mito che non smette di affascinare. Dalle ipotesi sui modelli reali che (forse) ispirarono Salgari, alla geografia immaginaria dei suoi mondi esotici; dai personaggi entrati nell’immaginario collettivo alla verità storica dei pirati; dalle enciclopedie e dai manuali consultati dallo scrittore – miniere di sapere etnografico, botanico e zoologico – fino alle avventure televisive: dal leggendario sceneggiato del 1976 ai retroscena della nuova produzione, in arrivo su Rai 1 dal prossimo 1° dicembre. Il tutto impreziosito da un ricco apparato iconografico, che restituisce al lettore l'ebbrezza del mare, delle tigri e delle foreste della fantasia salgariana. Perché, a più di un secolo di distanza, Sandokan continua a solcare i mari dell'immaginazione, fiero, indomabile e immortale come il suo creatore. (di Paolo Martini)

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