Una guida svela l'officina segreta di Sebastiano Vassalli

In uscita il 31 ottobre per Il Mulino, "Raccontare l'Italia" di Roberto Cicala ricostruisce l'opera e la vita dello scrittore attraverso documenti inediti, lettere private, diari e testi rifiutati

Una guida svela l'officina segreta di Sebastiano Vassalli
24 ottobre 2025 | 10.22
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A dieci anni dalla scomparsa di Sebastiano Vassalli (1941-2015), arriva in libreria la prima grande guida critica e biografica dedicata all'opera dello scrittore novarese che con "La chimera" e "La notte della cometa" ha segnato la narrativa italiana contemporanea. Si intitola "Raccontare l'Italia. I libri di una vita di Sebastiano Vassalli", firmato dal filologo e editore Roberto Cicala, con una presentazione dello scrittore Paolo Di Paolo, ed esce per Il Mulino il 31 ottobre (euro 25, pagine 420).

Il volume nasce dallo studio approfondito dell'archivio inedito di Vassalli nella sua casa in mezzo alle risaie novaresi. È un viaggio nella bottega di uno scrittore spesso riduttivamente legato alla "Chimera", ma in realtà autore di un percorso vasto e complesso, tra sperimentazioni, riflessioni storiche e impegno civile. Cicala ne ricostruisce non solo la produzione letteraria, ma anche il contesto umano e intellettuale, portando alla luce numerosi documenti inediti, curiosità biografiche e testi dimenticati.

Tra le rivelazioni più sorprendenti, emerge che Vassalli, prima del successo editoriale, pensò seriamente di diventare un venditore ambulante antiquario, tanto era il disincanto nei confronti del mondo culturale. Fu Giulio Bollati, storico editor Einaudi, a convincerlo a restare nella scrittura, sostenendolo nei primi anni difficili e guidandolo verso la narrativa. Il suo ingresso in Einaudi non fu, come spesso raccontato, merito di Edoardo Sanguineti, bensì del critico letterario Giorgio Bárberi Squarotti. E tra gli episodi meno noti, ora documentati, spicca il diverbio con il regista Luca Ronconi, che gli aveva commissionato un testo teatrale poi mai messo in scena.

La guida presenta testi inediti, lettere personali e annotazioni di viaggio che gettano nuova luce sul metodo e sulla visione dello scrittore. Si scopre, ad esempio, che "La chimera" inizialmente si sarebbe dovuta intitolare "L'albera dei ricordi", in riferimento all'albero tagliato per costruire la pira su cui venne bruciata la presunta strega protagonista del romanzo. Un altro testo mai pubblicato, rifiutato da Einaudi, è un dizionario fantascientifico a tema sessuale, a conferma della fase più sperimentale del giovane Vassalli, a cui si appassionò persino Italo Calvino.

Numerose anche le lettere inedite, come quella a Maria Corti, che fu tra le prime a riconoscerne il talento, o quella a una bambina sulla pace, che mostra il lato più umano e pedagogico dello scrittore: "Cara Elena, se vuoi fare qualche utile riflessione sulla pace, io anzitutto ti direi di lasciar perdere le nazioni e gli Stati e la politica. Che sono così ancora lontane, grazie al cielo, dai tuoi tredici anni. Guardati attorno. La scuola che frequenti, il caseggiato dove vivi, la strada che percorri tutte le mattine per venire a scuola… la tua stessa classe. Si vogliono tutti bene? Non ci sono invidie, cattiverie, rancori? Non hai mai visto, in questo piccolo mondo dove vivi, un atto di prepotenza o un’ingiustizia? Pensa allora che la pace e la guerra nascono lì, dai comportamenti di tutti". Interessante anche la riflessione sul fascismo in una missiva conservata, o l'epilogo mai pubblicato dedicato ai futuristi fiorentini e al processo alla rivista "Lacerba".

L'ossessione vassalliana per l'odio come categoria antropologica e politica attraversa tutta la sua produzione. Lo dimostrano, tra gli altri, il diario inedito del viaggio in Sicilia per documentarsi sulla mafia in vista della stesura de "Il Cigno", scritto proprio durante i giorni tragici della strage di via D'Amelio e il suo intervento su "Odiare è di destra?", qui riproposto con materiali preparatori. Non manca uno sguardo critico sul Paese: un inedito sulla "ricerca del carattere nazionale degli italiani" avrebbe dovuto essere la premessa a "L'italiano", poi scartata. Chiude il volume un toccante dialogo leopardiano sulla guerra, anch'esso mai pubblicato. "Raccontare l'Italia" non è solo una guida per studiosi: è una mappa per tornare a leggere Sebastiano Vassalli, riscoprendo uno scrittore capace di coniugare storia e invenzione, memoria e denuncia, con una scrittura limpida e una visione disincantata ma appassionata dell'Italia e degli italiani. (di Paolo Martini)

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