"Nessuno di noi ha voluto minacciare Simona Bonafè. Non era nostra intenzione avere a che fare con lei se non in comizi popolari, conferenze pubbliche. Noi vogliamo solo un confronto e non chiediamo scusa perchè vogliamo che le cose che diciamo siano interpretate nel modo giusto". Lo ha detto all'Adnkronos Paolo Di Vetta, leader dei Blocchi Precari Metropolitani, ai domiciliari da ieri perché nonostante l'obbligo di firma ha preso parte ai disordini dello scorso 12 aprile a via Veneto.
"La Bonafè è intervenuta in Aula senza neanche tenere conto dell'intera realtà del Pd e non ha guardato nemmeno dentro il suo partito nella Regione e nella città dove adesso si candida; eventualmente per lei il Pd di Roma, che sta invece affrontando l'emergenza abitativa in modo completamente diverso, non conta. Noi siamo per il confronto. Siamo disponibili a incontrarla per parlare di Roma e della situazione drammatica sulla casa. Incontriamoci", conclude Di Vetta.