«Siamo chiamati a costruire una protezione per la nostra Nazione, una difesa più aderente ai rischi attuali», ha dichiarato il Ministro della Difesa Guido Crosetto durante l’audizione davanti alle Commissioni congiunte Affari Esteri e Difesa del Senato e Difesa della Camera. Il Ministro ha illustrato i contenuti del Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa 2025-2027, delineando le priorità strategiche e gli investimenti per il prossimo triennio. Crosetto ha sottolineato come la sicurezza rappresenti «un motore diretto o indiretto per la crescita economica nazionale», chiarendo che investire in difesa «non significa solo spese militari». L’obiettivo è dotare il Paese di uno strumento operativo multidominio, capace di agire «sulla terra, nelle città, in cielo, nello spazio, in mare e sotto di esso». Il Ministro ha posto al centro del discorso il ruolo delle donne e degli uomini della Difesa, «che servono con dedizione, competenza e coraggio». Per questo, ha annunciato investimenti in formazione e addestramento, affinché «chi serve lo Stato si senta parte di una comunità e di un progetto condiviso». Crosetto ha inoltre anticipato che «a inizio 2026 sarà posta al Parlamento la questione della riforma delle Forze Armate», con l’obiettivo di renderle «pienamente professionali, più efficaci e sostenute». Durante l’audizione ha evidenziato come tra i progetti più rilevanti che il suo Dicastero intende portare avanti vi figura lo scudo spaziale nazionale, un’architettura protettiva multilivello che integra difesa spaziale, missilistica e anti-drone, con investimenti pari a 4,4 miliardi di euro. Lo spazio, ha spiegato Crosetto, «non è più solo un ambito tecnico per il monitoraggio e la sicurezza della navigazione», ma si collega sempre più alla dimensione subacquea, cruciale per la protezione delle infrastrutture marittime e sottomarine. Questa evoluzione è già parte della pianificazione interforze, con programmi che mobilitano circa 800 milioni di euro l’anno, in linea con i capability targets NATO. Gli investimenti riguardano sensori, unità navali, sottomarini, velivoli e sistemi per garantire una presenza costante nell’ambiente subacqueo, oltre a piattaforme come cacciamine di nuova generazione e sottomarini U212 NFS, dotati di maggiore autonomia e capacità stealth. Infine, il Ministro ha ribadito come un ruolo centrale debba essere svolto dal Polo nazionale di dimensione subacquea di La Spezia, ormai riferimento tecnologico internazionale e esempio di collaborazione tra istituzioni, industria e mondo accademico, pertanto sono previsti ulteriori investimenti in ricerca e sviluppo di tecnologie emergenti e dirompenti, tra cui robotica avanzata, sistemi autonomi, intelligenza artificiale, quantum computing e soluzioni spaziali applicate alle biotecnologie e alle reti di comunicazione di nuova generazione.
L’audizione del ministro in Senato