L'Ad del marchio tra i più prestigiosi per le bici da corsa: "Quando la strada si fa dura, noi cambiamo il rapporto". Il segreto? Investire in ricerca a innovazione.
"L'azienda fondata da mio padre si è sviluppata piano piano, alla velocità di chi va in bicicletta, e in salita. Perché in salita? Perché abbiamo concorrenti molto bravi, giapponesi e statunitensi, dalle dimensioni non paragonabili alle nostre. Ciononostante, attingendo alla creatività di noi italiani, riusciamo a competere, non con i grandi numeri ma con la qualità e i prodotti innovativi. Ma abbiamo sempre il fiato sul collo dei concorrenti che cercano di cogliere, anche dalla Campagnolo, elementi di sviluppo per le loro imprese. Per questo la nostra strada è in salita, ed è una salita dura, ma per fortuna facciamo cambi per biciclette e quando arriva la salita, noi cambiamo rapporto". Lo dice all'AdnKronos Valentino Campagnolo, presidente e Ad dell'azienda che progetta e produce gruppi di alta gamma e ruote per biciclette da corsa, a margine della Cerimonia di consegna dell’onorificenza ai 25 Cavalieri del Lavoro nominati il 2 giugno 2025, oggi al Quirinale.
Un riconoscimento che lo commuove, e lui ricorda le origini di quell'azienda fondata dal padre nel 1933 e di cui ha assunto la guida nel 1984, alla scomparsa del genitore. "Mio padre, che era un corridore ciclista amatoriale, aveva un desiderio: voleva sviluppare qualcosa per agevolare chi va in bicicletta. Si definiva 'un corridore modesto', ma qualche garetta l'ha vinta, e tutta la sua competenza l'ha messa nell'ingegno, sviluppando cambi. E' stato un grande uomo e io ho cercato di dare un imprinting alla nostra azienda mantenendo saldo il legame con il mondo agonistico".
Gli anni in cui Valentino Campagnolo prende le redini dell'azienda sono quelli dell'ingresso nel mercato del marchio nipponico Shimano. Ma nonostante la crescente concorrenza, l'azienda riesce a consolidare la posizione e tra il 1984 e il 1994 conquista sei campionati mondiali di ciclismo, dieci Tour de France e nove Giri d'Italia con bici equipaggiate con gruppi e ruote Campagnolo. "Dietro il nostro lavoro ci sono numerosi colleghi collaboratori che hanno sviluppato tante innovazioni che abbiamo brevettato (3500 i brevetti internazionali registrati, di cui 3200 depositati sotto la sua gestione, ndr) e che ci consentono di continuare a competere con i colossi americani e giapponesi".
Il segreto, investire in ricerca e innovazione, una voce a cui ogni anno destina il 10% del fatturato. E' così che si è arrivati al lancio di prodotti iconci come le ruote Ghibli, Shamal, Bora. Oggi il marchio è uno tra i più prestigiosi al mondo nel campo dei componenti per biciclette da corsa e si contende la leadership di settore con la giapponese Shimano e la statunitense Sram.