
La 7ª edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile, che si è tenuta a Firenze tra la sede di Novoli dell’università e Palazzo Vecchio, ha visto opinion leader nazionali e internazionali dibattere su tematiche importanti e di stringente attualità, nel segno di una “democrazia partecipata” titolo dell’edizione 2025 del FNEC.
Luca Raffaele (Direttore NeXt Nuova Economia per Tutti e Coordinatore nazionale del Festival Nazionale dell’Economia Civile) ha tracciato un punto sul FNEC appena concluso: «In un momento storico in cui aumentano conflitti globali, crisi e tensioni, può sembrare superfluo e persino ininfluente organizzare un festival. Eppure, come ci ha sempre ricordato Arjun Appadurai, è proprio in questi momenti che la cultura, l’arte, la musica e la parola diventano strumenti di economia civile e di cittadinanza attiva fondamentali. Ci siamo sempre detti che il FNEC non è solo un evento: è un voler resistere, un’occasione di incontro e di costruzione di comunità, un modo per riaffermare che la vita continua e che la speranza non si spegne, nonostante la drammaticità di quello che accade del mondo. I conflitti vogliono dividerci, isolare le persone, spegnere il dialogo. Un Festival come il nostro, al contrario, prova a puntare sul tema della partecipazione (per questo il titolo e il tema scelto di quest'anno “Democrazia Partecipata. La sfida delle intelligenze relazionali” risulta essere quanto mai attuale e necessario), creare spazi di confronto e di condivisione, cercare di dare voce a buone pratiche ed esperienze che fanno più fatica ad emergere».
Luca Raffaele ha spiegato il lavoro della quattro giorni: «Il FNEC è stato riconosciuto come un vero e proprio Laboratorio di pace dalle comunità internazionali che hanno partecipato a questa edizione. Il primo giorno con il Civil Hackathon abbiamo realizzato insieme a tante organizzazioni giovanili nazionali e le centinaia di studenti e studentesse dell’Università degli Studi di Firenze e delle scuole partner, una nuova forma di co-progettazione. Nei prossimi giorni porteremo avanti questo lavoro con la realizzazione di veri e propri coordinamenti locali per la realizzazione di progetti di coesione sociale a partire dall’applicazione dell’Action Plan sull’Economia Sociale Europeo. Abbiamo poi proseguito realizzando nuove forme di dialogo con i giovani ucraini, russi di Rondine e con alcuni rappresentanti delle comunità palestinesi ed ebraiche e aggiunto altri strumenti di mediazione dei conflitti, sperimentando a Firenze un vero e proprio Piano di Economia Civile per la Pace (la città mediatrice come ricordava Giorgio La Pira) che pensi a un piano di ricostruzione che non dia spazio a speculatori e “prenditori” ma in cui le città, i sindaci e le sindache, e il mondo della cooperazione avranno un ruolo guida, perché la pace non consiste solo in un atto che viene solennemente siglato dai massimi responsabili della vita politica delle Nazioni ma da una società civile che si organizza, mobilita e costruisce un futuro diverso. Oggi come allora e’ di estrema attualita’ il motto di La Pira “unire le città per unire le nazioni”».
«Il FNEC – ha aggiunto il coordinatore – ha realizzato con un lavoro tecnico e scientifico che stiamo sviluppando da un anno, tre prodotti scientifici unici. Il Rapporto sul BenVivere e la Generatività dei territorio, arrivato alla sua settima edizione con la sperimentazione della prima piattaforma nazionale, ha visto affiancarsi altre due importanti ricerche dedicate a tematiche più che attuali: l’Indice di Sviluppo Umano di Comunità, per andare a misurare quanto generatività e il benessere, considerando che la felicità non è questione di interesse e soddisfazione individuale, ma comunitaria; e Democrazia aumentata che indaga come possono dialogare AI e intelligenza relazionale per supportare il dialogo e la condivisione. Confermare di dare spazio alle buone pratiche di imprese, startup e Comuni che decidono di scegliere la sostenibilità integrale rimane uno degli elementi più caratterizzanti del FNEC che evidenzia come in Italia il problema non siano le buone progettualità ma come queste si intrecciano e riescono a fare rete e Comunità».
Il prossimo appuntamento legato al mondo del FNEC è in programma a maggio 2026, come illustra Raffaele: «Il dibattito accademico e lo sviluppo degli ambiti di ricerca è altresì importante per consolidare l'approccio dell’Economia Civile e il successo dell’appuntamento Renaissance in Economics, tenutosi a giugno a Firenze e che vedrà la sua terza edizione il prossimo 14 e 15 maggio a Roma (https://festivalnazionaleconomiacivile.it/renaissance-in-economics-3rd-international-conference), è una conferma di quanto siano attuali queste tematiche e di come ci sia bisogno di una rinnovata comunità scientifica internazionale che sappia interpretare e connettere l’economia civile con l’economia sociale. Un festival ovviamente non basta, serve tanto altro, ma è un segno. Non dare il giusto peso ai messaggi che stiamo portando avanti, per paura o scoraggiamento, significherebbe cedere all’idea che il conflitto abbia l’ultima parola.
Organizzare il FNEC, insieme a una bellissima squadra di organizzazioni e persone che sono i veri pilastri di questo successo, è un atto culturale di grande forza: dimostra che le persone sanno reagire con la bellezza, con intelligenza (relazionale) e soprattutto con la cura reciproca. La fine del convegno ha evidenziato che c’è una comunità ampia e coesa che non starà semplicemente a riflettere e a pensare ma si mobiliterà per costruire nuovi scenari possibili. Non è evasione, ma valore condiviso. Non è leggerezza, ma radice comune. Abbiamo sicuramente un grande avversario da sconfiggere che è l'indifferenza ma insieme possiamo farlo».
Il FNEC nasce da un’idea di Federcasse (Associazione Nazionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali, Casse Raiffeisen) promosso con Confcooperative, organizzato e progettato con NeXt – Nuova Economia per Tutti, con il contributo di Fondosviluppo, Assimoco, Assicooper, Federazione Toscana delle BCC, Enel, Frecciarossa, Publiacqua e la collaborazione dell’Università degli Studi di Firenze, SEC – Scuola di Economia Civile, Gioosto e di MUS.E.