La famiglia di Ghoncheh Ghavami, la ragazza irano-britannica condannata ad un anno di carcere dopo che è stata fermata per una partita di pallavolo, ipotizza che l'arresto sia dovuto alla sua doppia cittadinanza. Ora è rinchiusa nel carcere di Evin insieme a delinquenti comuni, dissidenti e prigionieri politici
La famiglia di Ghoncheh Ghavami è "sconvolta" dalla condanna a un anno di carcere inflitta ieri alla ragazza irano-britannica arrestata a giugno a Teheran mentre cercava di entrare allo stadio per assistere alla partita di volley Iran-Italia. Lo ha detto il fratello di Ghoncheh, Iman, in un'intervista diffusa dai principali media britannici.
"Siamo sconvolti e profondamente delusi perché sappiamo che non ha infranto una sola legge. Di questo siamo sicuri", ha dichiarato Iman, secondo il quale l'arresto potrebbe essere stato provocato dall'avere la doppia cittadinanza. "Sappiamo che quando è stata arrestata, le autorità (iraniane, ndr) erano molto sospettose per la sua doppia cittadinanza. Questo è quanto ha percepito mia sorella durante gli interrogatori", ha sottolineato Iman.
"Non posso credere che sia stata rinchiusa in carcere solo per aver voluto assistere a una partita di pallavolo", ha aggiunto il fratello di Ghoncheh. La ragazza si trova nel famigerato carcere di Evin, a Teheran, dove di solito vengono rinchiusi, oltre a delinquenti comuni, dissidenti e prigionieri politici. Ghoncheh è stata tenuta in isolamento per 41 giorni. Nelle scorse settimane ha iniziato lo sciopero della fame per protestare contro la sua detenzione.
"L'accusa di propaganda antigovernativa è molto lieve, ma è piuttosto inusuale che qualcuno accusato di questo reato sia rinchiuso in quella sezione del carcere e a quelle condizioni", ha concluso Iman.